31 gennaio 2008

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Dolce Psichedelico


Dolce marmorizzato al pistacchio

Dolce ispirato ad una ricetta vista su un blog francese ("Frais!")

..."ispirato" ...diciamo pure "copiato" ...del resto, loro hanno LA NOSTRA Gioconda (...legalmente, lo so ...ma ancora non me ne faccio una ragione:-/) ...dobbiamo essere proprio leali leali con loro?

comunque sia, non potevo non scippargli questo dolce ...così ...anni '70! Io SONO CRESCIUTA negli anni '70! ...è vero che per me gli anni '70 significano le tabelline, il "Buondì" Motta, "i ragazzi di padre Tobia" più che gli hippy, l'LSD ed il "peace&love" ...ma sempre anni '70 erano!


DOLCE PSICHEDELICO
Ingredienti:
150 gr di burro a temperatura ambiente
225 gr di zucchero a velo
3 uova grandi
255 gr di farina tipo 0
10 gr di lievito chimico
60 gr di pistacchi non salati
2 cucchiai di latte
una confezione di lamponi
10 gocce di colorante verde (facoltativo)
5 gocce di colorante rosso (facoltativo)

Procedimento (foto):
Scottare per 30 secondi i pistacchi in acqua bollente, scolarli e spellarli. Tritarli finemente,aggiungendo 2 cucchiai di latte così da ottenere una purea.
Preparare la purea di lamponi: frullare i lamponi, passarli al setaccio per eliminare i semi e far sobbollire sino a ridurre il liquido della metà. Far freddare.
Setacciare insieme farina e lievito. Montare il burro a pezzetti con lo zucchero, sino ad ottenere un composto liscio e bianco. Aggiungere al burro 1 uovo alla volta ed 1/3 della farina, mescolare sino a che il liquido sarà assorbito. Ripetere per altre 2 volte.
Prelevare 3/5 del composto ed unirci una noce di purea di pistacchi. Ai restanti 2/5 unire di composto unire 1-2 cucchiai di purea di lamponi. Volendo ottenere dei colori più intensi, unire i coloranti alimentari (io l'ho fatto;-))
Scaldare il forno a 170°C.
Mettere i due composti in 2 sac a poche con bocchetta da 12 o senza bocchetta, se si usano 2 sac a poche usa e getta, e coprire con uno strato di pasta verde il fondo di uno stampo da plum cake di 23-25 cm. Coprire con uno strato rosa, alternando: verde/rosa/verde/rosa/verde per 5 strati.
Lisciare la superficie ed infornare.
Far cuocere per 30/45 minuti, verificando dopo la prima mezzora la cottura con uno spiedino.

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Sommario

ANTIPASTI E STUZZICHINI
Babybel croccanti
Baguette ripiena
Bastoncini al parmigiano
Borek al formaggio 
Cornetti di sfoglia
Crostini ai carciofi e ricci
Crostini ai funghi
Fainé (Farinata di ceci)
Maialini brioches
Pizzy snack

PRIMI  PIATTI
Cavolfiore con riso
Couscous estivo (taboulé)
Gnocchi di ricotta
Insalata di riso nero 
Lasagne ai carciofi
Mollefoglie di polenta
Pane carasau farcito
Pasta al forno 
Pasta ai ricci
Pasta ripiena gratinata
Ravioli ai carciofi
Riso e cavolfiore
Riso in teglia
Tagliolini in salsa rosa
Zuppa di fave
Zuppa di zucca

SECONDI
Arista alle nocciole
Calamari ripieni
Coda di rospo alla catalana
Cordon bleu di melanzane 
Crocchette di pollo
Fantasmini di ricotta 
Fiori di zucca
Fiori di zucca ripieni di ricotta
Insalata di pollo con senape e yogurt
Pepite di pollo
Pollo a pois
Pollo limone e zenzero
Pollo ripieno
Pollo vestido
Polpette di zucchine 
Polpette di melanzane 
Polpettone
Seppie al sugo
Tortini di lenticchie

CONTORNI
Cestini di pane carasau
Esplosivi di zucchine
Favette intere
Insalata di avocado 
Insalata di cavolo cappuccio 
Insalata di pompelmi 
Melanzane al forno
Melanzane gratinate
Patate a fisarmonica 
Verdure "tikka masala" 

PIZZE E TORTE SALATE
Crostata salata
Millefoglie di verdure e carasau
Open panada
Pizza croccante in teglia
Pizza sottilissima
Plumcake salato
Schiacciata ripiena 
Schiacciata ripiena (impasto al vino) 
Tarte tatin di carasau

PANE
Borek di zucchine 
Cornetti di pane
Cornetti di pane nero
Pane in semolato
Piadine sfogliate all'olio d'oliva
Pane Dukan alle crusche
Pane carasau cotto nel forno di casa
Pane carasau cotto in padella 
Rìcciole

SALSE E CONDIMENTI
Dado vegetale granulare
Salmoriglio
DOLCI
Barrette light
Bavarese alla nocciola
Biscuit al cacao
Brioches
Brioches al cacao
Bulbi oculari
Carrés au citron
Cheesecake
Choco-orange
Cioccolatini
Croissant
Crostata light
Crostatine
Dita mozzate
Dolce di ricotta e ciliegie 
Dolce psichedelico
Feuillantines
Gelato col tappo
Glassa a specchio
Marmellata light di prugne
Marmellata light d'arancia 
Molleux al cioccolato
Mousse al cioccolato
Mousse al pistacchio
Pasta di pistacchi - metodo a caldo
Pasta di pistacchi - metodo a freddo
Pectina
Plumcake al pistacchio
Pralinato
Prugne secche
Ravioli dolci
Rose del deserto
Sette veli
Stroopwafels
Torta di mele light 
Torta Pinguì
Treccia alla nutella
Treccia dolce

29 gennaio 2008

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L'importante è partecipare...

Non avevo mai vinto un premio in vita mia.

Alle elementari c'era il "premio di lettura" ...non sono nemmeno mai entrata in finale ...la mia fantasia, galoppante già allora, mi impediva di adeguarmi alla noiosa regola che si dovesse leggere ESATTAMENTE quello che c'era scritto sul libro ...io credevo che le prime lettere di una parola fossero una specie di "suggerimento" da accogliere o meno e quindi io non leggevo, IMPROVVISAVO! ...purtroppo la giuria (la mia maestra) non ha mai apprezzato questa mia dote..

Alle medie ho battuto il record di salto in alto della mia scuola: 135 cm! ...non ho fatto in tempo a sognare la gloria sportiva che mi hanno sospeso sotto il naso i tradizionali "giochi della gioventù" ...quando li hanno ripristinati purtroppo la mia gioventù era passata...

Dal liceo in poi non ricordo gare e neanche premi...

Ogni tanto il periodico "gli Introvabili di Euronova" mi comunica con grande enfasi che ho vinto un MERAVIGLIOSO PREMIO, ma il fatto che per ritirarlo mi costringa ad un acquisto minimo di 20 euro, chissà perché, sminuisce ai miei occhi il valore del premio stesso...


Ma ora, finalmente, posso dire: HO VINTO!!!!!! (gratis!) ...e l'immagine che segue lo testimonia!










Vorrei ringraziare Tatiana che mi ha assegnato e "consegnato" questo prestigioso riconoscimento nel corso di una confusa (...per colpa mia), ma ugualmente emozionante, cerimonia-chiacchierata su messenger.
...ho un po' il sospetto che lei si diverta a mettermi in crisi coinvolgendomi in queste iniziative "virtuali" di cui capisco poco, ma le voglio bene lo stesso e perciò ...LA PREMIO A MIA VOLTA ("premio boomerang"!), con la seguente motivazione: per tutti i gadget bellissimi che vivacizzano il suo blog e che dopo poche ore fanno la loro trionfale apparizione anche sul MIO!;-)

...e visto che ci sono, lo stesso premio (ma della consegna se ne occuperà sempre Tatiana ...vero, Tati?:-*) vorrei assegnarlo anche a Danda, che mi ha fatto conoscere il rutilante mondo dei bloggers!

...e con questo le premiazioni sono finite, prima di tutto perché le cerimonie lunghe mi annoiano, ma soprattutto perché ...non brillo per l'intensa vita sociale in questa dimensione virtuale;-)

25 gennaio 2008

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...il dado (vegetale) è tratto!

Ricetta copiata da un post di Lady Elendir su Cookaround ma, dato che il post non è corredato da alcuna fotografia e che quindi nella realizzazione ho dovuto "navigare a vista" per l'assenza di punti di riferimento, catalogo la ricetta tra quelle "empiriche", piuttosto che tra la "refurtiva"! (...l'argomentazione non regge tantissimo, me ne rendo conto...)

Dado vegetale home made


DADO VEGETALE
Ingredienti:
250 gr di sale grosso
300 gr di carote
200 gr di sedano
2 cipolle grandi
2 spicchi d'aglio
3 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
1 mazzetto di prezzemolo

Procedimento (vedi foto):
Ricoprire col sale grosso il fondo di un tegame antiaderente e disporci sopra le verdure mondate e tagliate a pezzi non troppo piccoli e gli aromi. Mettere il coperchio e cuocere a fiamma bassissima per un'ora.
Una volta cotte le verdure, frullarle con tutto il liquido che avranno rilasciato ed il sale non ancora sciolto. [aperta parentesi: a questo punto la ricetta prevedeva la trasformazione del composto in "dado granulare" ...ma dato che io non mi fidavo troppo di questo passaggio ho preferito "salvare" una parte del dado in ...purea;-)
Dado vegetale home made
e dato che ormai la cena per la sera me l'ero procacciata (...beh ...almeno UNA PARTE della cena;-)) mi sono sentita pronta per il RISCHIO!]

Versare la purea di verdure in una teglia e mettere in forno a 160°. Quando la superficie del composto si sarà trasformata in una crosta secca, romperla con un cucchiaio di legno per far asciugare la parte sottostante senza far bruciare il resto.
Rimescolando il composto si otterranno delle grosse briciole che dovranno disidratarsi ma non bruciare (se tendessero a scurirsi troppo, togliere la teglia dal forno, far raffreddare le "briciole" e poi rimetterle in forno, ripetendo se necessario).
Far sfreddare bene il composto disidratato, metterlo nel frullatore e polverizzarlo...

...et voilà
Dado granulare home made
Knorr, TREMA!

23 gennaio 2008

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The birthday month personality Meme

Tatiana mi ha invitata a partecipare a questo meme ...io non ho bene idea di cosa sia (...del tipo: come ci si deve vestire per partecipare ad un "meme"?;-))), ma per non deluderla non mi sottraggo...

Ho capito che qualcuno (un inglese, suppongo, o qualcuno che voleva mettermi in difficoltà con la lingua:-\), basandosi su procedimenti a me sconosciuti, ha elaborato una serie di caratteristiche legate al mese di nascita. IO ho capito (...un genio!) di dover dire in quali caratteristiche mi riconosco ed in quali no. Questo posso farlo;-) ...se poi il "meme" richiede che si faccia qualche altro passaggio, illuminatemi, che non voglio che Tatiana faccia brutta figura per colpa mia.-( (..io di solito sono IL PUNTO ESATTO in cui si interrompono tutte le catene di sant'Antonio del globo terracqueo)

Le caratteristiche del mio mese di nascita (giugno) sarebbero le seguenti:

Guarda lontano con l'immaginazione pensa in grande.
se "penso in grande" (=megalomane?:-\) non lo so ...ma immaginazione in effetti ne ho a chili

Facilmente influenzata dalla gentilezza.
vero... dico sempre che sono come quei cani ai quali basta una carezza per affezionarsi

Cortese e gentile nel parlare.
...dipende;-)

Ha idee.
si 2 0 3 ce le ho... la mia tata mi chiama ironicamente "su sciensiau" (lo scienziato) perchè sin da piccola è raro il momento in cui non mi sta frullando qualcosa per la testa:-))

Sensibile.
...yessssssss:-)

Mente attiva.
...per avere idee...

Esitante, tende al ritardo
...rimugino molto sulle cose, ma al momento di decidere di solito non esito ...riguardo al fatto di essere ritardataria vi dico solo che mio marito (lui non è la puntualità fatta persona, è l'ANTICIPO fatta persona) ha ormai imparato a comunicarmi gli impegni avendo cura di anticiparli di mezzora ...e con tutto questo, talvolta riesco a farlo arrivare in ritardo lo stesso:-)

Sceglie e vuole sempre il meglio
...dipende ...a volte mi accontento...

Capricciosa.
no, non lo sono ...ma non mi viene in mente nessun adulto che conosco che definirei "capriccioso" ...o vuol dire che mi "tolgo i capricci"? ...mah ...un po' si, un po' no...

Divertente e buffa.
credo di si, ma soprattutto mi diverto da sola ...spesso mi vengono in mente cose che mi sono capitate e allora comincio a ridere da sola...

Ama scherzare.
...ovvio

Portata per il dibattito.
si, datemi qualcuno da stremare con le mie argomentazioni e sono felice! (...lui meno:-\)

Sognatrice.
...eh ...a voglia!

Amichevole.
si (..."modesta" non c'è in questa lista? ...strano!:-))

Facilmente feribile
verissimo, ma lo nascondo molto bene ...e non dimentico!

Dimostra carattere
un caratterino...

Tende a prendere raffreddori
per niente ...da piccola quando andavo a lavarmi i denti prima di andare a letto, uscivo sul balcone del bagno e mi sollevavo la maglietta (pieno inverno) sperando di prendermi un qualsiasi malanno mi potesse far saltare la scuola ...la mattina, appena sveglia, mi schiarivo la voce per vedere se ero rauca: niente! sana come un pesce...

Le piace vestirsi bene
falsissimo: ODIO dover comprare abiti nuovi ...mi vengono le paturnie ...a proposito, ma Giuliano Ferrara invece della moratoria sull'aborto non poteva lanciare quella sui pantaloni a vita bassa? ...sono anni che aspetto che la vita dei pantaloni torni là dove la natura la vuole... e visto che ci siamo, si potrebbero riportare le maniche ad una lunghezza umana? No: maglione corto e maniche lunghissime! ...su chi prendono le misure, su E.T.?

Si annoia facilmente
no

Mostra raramente le emozioni
non parlo quasi mai dei miei sentimenti ...ma se mi commuovo non riesco ad evitare di piangere

Ha bisogno di tempo per recuperare quando ferita
vero, devo "elaborare":-)

Fortemente consapevole
...di che?

Esecutiva
...eh?

Testarda
mi sa di si...

21 gennaio 2008

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La Pandoreide

Ho postato “la pandoreide” su Cookaround più o meno un anno fa, racconta la tragicomica realizzazione del mio primo (ed ultimo) pandoro ...mi ero lasciata contagiare dall’entusiasmante sequela di trionfi in questa materia sul forum: venivano postati pandori “home made” davvero spettacolari, proprio uguali uguali a quelli che si comprano al supermercato ...talvolta COSÌ uguali da destare qualche sospetto (...evidentemente l’invidia ed il sospetto sono 2 facce della stessa medaglia...). Mi sembra doveroso riportare qui la descrizione di questa mia impresa perchè mi descrive benissimo. Se quello che ho già scritto o lo stesso sottotitolo del blog non lo chiarissero abbastanza, lo ribadisco: sono una “cuoca” goffa! Niente a che vedere con l’immagine che si può avere (o almeno che IO avrei) di una persona che ha l’ardire di aprire un blog di cucina: ci si potrebbe aspettare una persona sicura di se e di quello che otterrà quando si mette ai fornelli. Io non sono affatto così, non so mai bene se quello che mi accingo a preparare sarà all’altezza delle aspettative e degli sforzi, mi cimento con l’entusiasmo dell’incoscienza e poi ...sono tremendamente distratta: più di una volta un'avvincente conversazione telefonica o una puntata inspiegabilmente inedita della "signora in giallo" hanno (letteralmente) mandato in fumo i miei sforzi e può capitare che gli amici invitati in pompa magna si ritrovino a mangiare una pizza da asporto immersi in una sospetta nebbiolina dall’inequivocabile odore di arrosto bruciato...

...cose che capitano! ...a me:-\


LA PANDOREIDE
...ovvero l’epico tentativo di fare un pandoro ...avvenuto in realtà prima di capodanno, ma non ho avuto il tempo di raccontarvi quest’odissea sino ad ora ...beccatevi la cronaca ...differita!


Capitolo 1°: il 1° giorno (..si, si ...non stupitevi...)
Mi alzo di buonora (...buon’ora? bho!) ...insomma, mi alzo PRESTO (...verso le 9) e vado subito in cucina con l’idea di cominciare presto e finire presto (ricordate la pubblicità con la signora Luisa? che cominciava presto, finiva presto ...e di solito non puliva ...no, non lo dico ...in un forum di cucina è meglio non parlare di queste cose...).
Il burro è già fuori dal frigo da un’ora (ci ha pensato mio marito, che si alza sempre di buon...quella roba lì...), io rileggo per l’ennesima volta la ricetta di Marble che ho stampato e... DUBBIO! tra gli ingredienti totali Marble parla di 4 uova, ma poi nel lievitino dice di mettere “1 tuorlo” ...e l’albume? scorro il resto della ricetta alla ricerca dell’albume scomparso, ma ...niente! ..1 uovo ...2 uova, totale: 1 tuorlo + 3 uova ...di albumi “sciolti” manco l’ombra... che faccio? ‘sto albume non va usato o il “tuorlo” è un refuso per “uovo”. chiamo Nani, che il pandoro l’ha fatto, ma ...non si ricorda ...guardo sul forum, nel thread di Marble nessuno le chiede notizie dell’albume ...guardo la ricetta di Aidil, versione per il bimby della ricetta di Marble, ci sono le stesse 4 uova iniziali e poi la stessa sparizione di 1 albume ...e anche lì nessuno pone domande al riguardo (...penserete che SOLO IO mi creo dei problemi inesistenti ...è vero!)... è passata un'ora ...decido di fregarmene di ‘sto albume solitario ed andare avanti ...peso gli ingredienti (...ho letto lamentele sul forum riguardo al fatto che il risultato finale è poco dolce, quindi decido di mettere 50 gr di zucchero in più ...ritenendo che il MIO pandoro sarà una delle tappe finali verso il raggiungimento del “Pandoro Perfetto”) ...prendo il panetto di lievito dal frigo e ...SORPRESA! è ammuffito! faccio mentalmente il calcolo di quando l’ho comprato ...non mi viene in mente (...Nani è stata qui ...la sua svampitaggine ci mette un po’ ad “evaporare”) ...stavolta non perdo tempo: butto il panetto traditore e ne vado a prendere uno in freezer evitando di star lì a pormi inutili domande su quanto tempo ci avrà passato là dentro, al freddo e al gelo ...faccio il lievitino e metto in luogo tiepido, incrocio le dita (nella ricetta questo passaggio delle dita incrociate non c’è ...è una mia innovazione!) e aspetto. un’ora dopo, con aria indifferente, guardo la ciotola ...ribolle! (=lievita che è un piacere) ...ringrazio mentalmente l’inventore del freezer e procedo al 1° impasto... squilla il telefono: è la mia amica Eva (Evita!), tornata da Londra dove vive da qualche anno, che mi chiede quando possiamo vederci per una chiacchierata ...con annessa cioccolata calda ...sincronizziamo gli impegni e decidiamo per il 2 ...nel frattempo, io, ritenendo che la capacità di Nani di fare 10 cose contemporaneamente non sia ancora evaporata da casa mia, al pari della sua svampitaggine, con una mano tengo il telefono e con 1 neurone mi accordo con Evita, con l’altra mano e l’altro neurone residuo procedo all’impasto... quando finisco la telefonata, mi concentro sull’impasto con entrambe le mani, ma evidentemente uno dei 2 neuroni è rimasto a pensare ai fatti suoi ...perché ad impasto finito e messo a lievitare mi sono accorta di non averci messo lo zucchero!!!! acc... “sarà una cosa grave?” mi chiedo... “no” mi rispondo “lo aggiungerò al 2° impasto” e così faccio, solo che, non so se per via dello zucchero in più, il 2° impasto è collosissimo ...altro che sbatterlo sulla spianatoia... se lo lanciassi sul soffitto si incollerebbe come una plafoniera! lo “scollo” in qualche modo dalle dita e metto tutto nell’impastatrice ...ma la situazione non accenna a migliorare... il recipiente è “foderato” di impasto! lo “ammasso” col cucchiaio e lo metto in una ciotola a lievitare e poi in frigo, ma dopo un’ora al tatto non mi sembra una materia che si possa stendere sulla spianatoia ...a meno di non usare una spatola... cospargo ABBONDANTEMENTE il piano di farina, ci faccio cadere in qualche modo ‘sta colla, ricopro con altra GENEROSA farina e appiattisco un po’ col matterello... metto sull’”altipiano” il burro tagliato a fettine (...ma quanto freddo ci sarà a dicembre? il burro stava fuori da ore ed ore ed era ancora bello compatto! mah...), richiudo malamente, faccio una sfogliatura e metto in frigo ...procedo così per le altre 2 sfogliature richieste, ma il burro è ancora praticamente com’era quando ho fatto la 1ª sfogliatura... decido di proseguire con le sfogliature ...ad oltranza e ne perdo il conto ...mi sa che ne ho fatto 7-8 prima di ottenere qualcosa che assomigliasse alla foto dell’impasto di Marble dopo la 3° riposo... si è fatto tardi ...sono stanca e decido di mettere l’impasto nello stampo unto (non troppo ...visto le lamentele sul forum riguardo al sapore troppo forte di burro sulla superficie) e di fargli passare una notte al fresco (frigo ...non galera ..anche se se la sarebbe meritata un po’ di gattabuia!). in qualche post avevo letto di qualcuno che l’aveva lasciato in frigo a lievitare tutta la notte ed il giorno dopo lo aveva ritrovato lievitato al punto giusto ed avevo deciso che questo sarebbe stato anche il mio destino....


Capitolo 2°: il 2° giorno
Mio marito si alza (di buon’ora...) sento che apre la porta di cucina... mi aspetto di sentirlo gridare “ehi...qualcosa mi impedisce di aprire la porta di cucina!” “è la STREPITOSA lievitazione del mio pandoro” l’avrei tranquillizzato io ...invece, niente grida ...”forse quando aprirà il frigo” penso... cigolio della portina del frigo, urla zero... “com’è il pandoro?” urlo io... “ora guardo” dice lui (“brutto segno” penso io “..se deve guardare DENTRO!”) “UN PO’ è cresciuto...” mi dice “UN PO’ ...come UN PO’?” ...mi alzo e vado a vedere il galeotto (cioè il pandoro che è stato al fresco ...non mio marito ...lui ha la fedina penale pulita ...mi risulta) ...macchè un po’... non è cresciuto PER NIENTE ..è sempre lì, raggomitolato sul fondo dello stampo... sono indecisa tra il forno e la spazzatura, poi decido di dargli un’altra possibilità ...accendo il forno per 1 minuto e ce lo metto dentro ...sarà intirizzito... con un po’ di tepore...
per tutta la mattina non accenna a crescere ...poi un tiiiiiiiiiiiiiiimido accenno di lievitazione (aleluja!) ...vi risparmio tutta la cronaca del 2° giorno ...alle 11 di sera era ancora 2 dita sotto il bordo! lo lascio nel forno tutta la notte ...con l’abatjour (la lucina del forno) spenta! ...per punizione! “domani vedi di farti trovare con uno sbuffo come si deve” gli dico...


Capitolo 3°: il 3° giorno (...secondo le scritture)
Mio marito si alza (...sempre lui ...il mattiniero) ...niente urla ...mi alzo anch’io ...guardo il forno ...sembra la fotografia di com’era ieri ...identico! non un millimetro di più non uno di meno (fìuuuuuu ...durante la notte mi era venuto in mente che potesse afflosciarsi ...il bastardo)
accendo il forno a 170° e quando è caldo ci metto lo stampo ...e sto lì a controllare se per caso lievita ...in effetti cresce ..un po' ..se lo guardo ...di profilo intravedo la sommità del pandoro che spunta appena dallo stampo... è già qualcosa, ma le speranze di vedergli fare, almeno col calore del forno, uno sbuffo in grazia di dio naufragano... abbasso la temperatura a 160° ...passano i 20 minuti di cottura ...ne aspetto altri 5 ...nelle orecchie ho la voce di mia zia che da bambina mi diceva “MAI aprire il forno prima di mezzora!” ...”vabbè” mi dico “per 5 minuti...” apro il forno per verificare la cottura con lo stecchino e quello ...plofff ...si affloscia al centro “cretinooo, lo sbuffo lo dovevi fare in fuori ...non in dentro!!” gli dico ...nelle orecchie ho la voce di mia zia che mi dice “...eh!” che vuol dire “...te l’avevo detto!” ...per giunta lo stecchino viene fuori “foderato” di impasto ...per forza ...25 minuti a questa temperatura “latti latti” (=tiepidina, in sardo)... ovvio che non sarebbe stato cotto ...lo lascio cuocere altri 10 minuti ...poi altri 10 ...poi perdo il conto ...quando lo stecchino esce asciutto mi sa che è passata quasi un’ora!
Lascio sfreddare un po’ ...”così si sforma meglio” penso, nella mia ingenuità ...perchè dopo quello che mi ha fatto tribolare per prepararlo, chissà perchè mi aspettavo che fosse docile al momento di uscire dallo stampo ...invece ...dopo 3 giorni di permanenza là dentro evidentemente si era affezionato... infatti, quando ho girato lo stampo ...ne è venuto fuori ...metà! ...e così spaccato in 2 ha rivelato peraltro una “deliziosa” voragine interna!! ..il colore dell’interno poi ...non era mica chiaro chiaro come il tipico “Pandoro di Verona” ...parecchio più scuro ...un tipico “pandoro di ...Addis Abeba” ...comunque, l’ho ricomposto e “innevato” con lo zucchero per la foto di rito... eccolo qua in tutto il suo splendore...
vabbé ...è un po’ nanerottolo, ma tutto sommato l'esterno era passabile... la vera "magagna" era al centro...
(mio marito ha detto "bello! ...sembra fatto apposta! ...perchè non lo riempi di gelato? ", gli ho detto "ottima idea ...il gelato lo vai a comprare tu al supermercato? " e lui "...ma devo dire che quella tua idea col cioccolato mi sembra MOOOLTO più buona!")

...e questa era la parte che voleva più bene allo stampo che a me......insomma volevo fare “il pandoro delle sorelle SIMILI” ed invece ho fatto “una cosa SIMILE al pandoro” (mica tanto...) ...ma siccome a casa mia non si butta via nulla, soprattutto se ha dentro dello zucchero ...e se mi è costato 3 (TRE!!!) giorni di lavoro, l’ho presentato comunque come dolce “clou” del cenone ...con un piccolo “escamotage” che lo rendeva un po’ più presentabile: l’ho tagliato a fette e poi ogni fetta l’ho tagliata trasversalmente in fettine, ricavando tante piccole losanghe, alcune di queste losanghe le ho parzialmente immerse nel cioccolato bianco fuso, le altre nel cioccolato al latte... sarà che conosco i miei polli (in famiglia c’è un tasso di resistenza al cioccolato molto molto basso...), ma sono sparite anche le briciole!

PS: a voler vedere il bicchiere (un doppio whiskey ...per dimenticare!) mezzo pieno devo dire che il sapore era buono ...dolce il giusto e non troppo forte il gusto del burro sulla superficie (...già ...SOPRATTUTTO sulla superficie ...grrrrrrr)

0

Le pagine mancanti

Da più di un anno e mezzo praticamente "vivo" in un forum di cucina (Cookaround) dove, oltre a postare i risultati (alterni) delle mie fatiche culinarie, data la mia irrefrenabile logorrea, ho anche raccontato molto di me e della mia famiglia. Diciamo che quelle pagine erano il primo "sintomo" dell'esigenza di aprire un diario pubblico come questo (...dovevate sopprimermi allora!;-)), quindi mi sembra giusto inserire qui quelle che altrimenti sarebbero "pagine mancanti" del mio blog.

Lo so che suona molto autoreferenziale e che denuncia tutto il mio autocompiacimento nello scrivere (mea culpa) ma diciamo che lo faccio prima di tutto per una questione di ordine (ho un forte bisogno di creare ordine intorno a me ...soprattutto quando il "creare ordine" si riduce ad un lavoro di "copia-incolla" ...stranamente questa esigenza di ordine si affievolisce sino a scomparire del tutto quando è richiesto uno sforzo di tipo fisico, come può testimoniare il mio armadio, in perenne attesa della conclusione del periodico "cambio di stagione" ...ma questa non del tutto è colpa mia ...in buona parte è colpa delle stagioni, che davvero non sono più le stesse: sono MOLTO più veloci di prima!)

...divagazioni a parte, credo sia giusto che quelle pagine stiano anche nel mio blog, perciò creo la sezione "spigolature" dove raccoglierò poco alla volta (nessuna fretta ...ho ancora da completare il "cambio di stagione";-)) "memorabilia";-) postate a suo tempo su Cook...

19 gennaio 2008

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Cioccolatini al pistacchio

Cioccolatini al pistacchio
...magari questa "ricetta" non servirà a dimostrare la versatilità della pasta di pistacchio ma, se reduci da una "fittonata" concernente il pistacchio vi ritrovate con una quantità spropositata della suddetta pasta, questo è un modo per consumarla rapidamente;-)

Il nome di "cioccolatini" in realtà è un po' pretenzioso: i cioccolatini dovrebbero essere confezionati con del cioccolato sottoposto a "temperaggio", ma IO NON HO L'APPOSITO TERMOMETRO (il maiuscolo serve ad evidenziare la frase a beneficio di mio marito, che sbircia ogni tanto il mio blog e che giustifica la sua scarsa propensione ad andare in giro a scegliermi un regalo col fatto di non sapere che cosa io possa desiderare ...ecco: QUESTO io lo desidero! ...soprattutto nella sua versione DIGITALE e CON SONDA ...a buon intenditor...)

Torniamo a noi ed ai sedicenti "cioccolatini" (foto):
Ho schiacciato la pasta di pistacchio tra due fogli di carta da forno, usando due stecche alte 1 centimetro come guida, poi ho ridotto la "sfoglia" in rettangolini più o meno regolari.
Ho fatto fondere nel microonde (650W) il cioccolato, ho riempito per 2/3 gli incavi, poggiato sul cioccolato morbido un "mattoncino" di pasta di pistacchi, facendolo "affondare" un pochino, poi ho versato un altro po' di cioccolato ed eliminato l'eccesso con una spatola...ho lasciato solidificare il cioccolato (...in frigo ...pessima idea:-\ il risultato è stata una fastidiosa condensa sul cioccolato, ben visibile nelle foto...) ed ho sformato i simil-cioccolatini...
Cioccolatini al pistacchio

13 gennaio 2008

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Pasta di pistacchi (metodo “a freddo”)

Pasta di pistacchi

...visto che la smania di sperimentare non mi era passata e che soprattutto la mia amica “sicula” Marina:-* mi ha spedito dei pistacchi di Bronte, ho provato una versione della pasta di pistacchio “a freddo”, ispirandomi un po’ al marzapane postato da Stefania/Araba su Cookaround. È fortemente probabile che questo procedimento per la preparazione della pasta di pistacchio esista da millenni (e che quindi io abbia inventato per l’ennesima volta l’acqua calda...), ma io non ne ho trovato traccia nel web e quindi ve la spaccio come una mia creazione;-)


ingredienti (stessi della versione "a caldo", qui ridotti in proporzione):
50 gr di pistacchi
12,5 gr di mandorle in polvere
1 goccia di estratto di mandorla amara
25 gr di zucchero a velo (o 24 gr zucchero semolato + 1 gr di amido di frumento)
poche gocce d’acqua

Procedimento (foto):
Scottare per pochi secondi i pistacchi nell’acqua bollente, lasciarli intiepidire, poi spellarli.
Far asciugare in forno a temperatura bassissima, con lo sportello aperto.
Tritarli rapidamente nel mixer o a mano e mescolarli con gli altri ingredienti, aggiungendo l’acqua poco alla volta, sino ad ottenere un composto omogeneo.
Pressare in un contenitore rivestito di pellicola trasparente.

Ho già detto che non so se questa versione esista già... ma se non esiste non ne capisco il perché: il risultato è ottimo, al mio palato non cambia affatto rispetto al metodo "a caldo", col vantaggio notevole di non dover preparare lo sciroppo e di poter evitare del tutto il mixer ...mah ...sarà forse il metodo a caldo garantisce una maggiore conservazione nel tempo? ...per me questo è un elemento del tutto ininfluente dato che ho conservato l’intera produzione di pasta di pistacchi in freezer, comodamente tagliata in porzioni di 10 gr.!;-)

6

Pasta di pistacchi (metodo “a caldo”)

La delusione del matcha mi ha portato a cercare gli stessi effetti cromatici in qualcosa di meno esotico, in questo modo sono passata dal “verde matcha” al “verde pistacchio” ...senza nessun rimpianto, devo dire...Con mia grande sorpresa ho constatato che il pistacchio, come ingrediente di dolci, furoreggia nei siti di cucina francesi (il francese è l’unica lingua che ...mastico oltre all’italiano, quindi magari il pistacchio miete successi anche in altre nazioni, a mia insaputa...) più che in quelli italiani, tanto che la ricerca di “pasta di pistacchi” in italiano mi rimanda per lo più a ricette di “pasta-pasta” (pastasciutta, insomma) che al corrispondente, in verde, della “pasta di mandorle”. La ricerca invece di "pâte de pistaches” mi ha dato grandi soddisfazioni: a quanto pare non c’è cuoca francese che non abbia sperimentato la “pasta di pistacchi” home made...

mi sono cimentata anche io (ovvio...) e dopo qualche tentativo non troppo soddisfacente (ovvio...), ho ottenuto una pasta di pistacchio ECCELLENTE! (meno ovvio...) (tengo a precisare che non ho mai avuto la fortuna di imbattermi nella pasta di pistacchi in vendita, quindi i miei parametri sono assolutamente soggettivi, ma A ME PIACE UN SACCO ...e tanto basta)
Pasta di pistacchi
ingredienti:
500 gr di pistacchi
125 gr di mandorle in polvere
10 gocce di estratto di mandorla amara
250 gr di zucchero semolato
7 cl d’acqua


Procedimento (foto):
Far asciugare in forno a temperatura bassissima, con lo sportello aperto, tritare i pistacchi, aggiungere le mandorle in polvere e l’estratto di mandorla.Scottare per pochi secondi i pistacchi nell’acqua bollente. Scolare, lasciar intiepidire e spellare.
Preparare uno sciroppo con l’acqua e lo zucchero, portarlo ad ebollizione senza mai mescolare. Quando raggiunge la temperatura di 121° (appena accenna a cambiare colore) versarlo nella ciotola dei pistacchi tritati.
Mettere il tutto nel mixer e tritare ottenendo un composto omogeneo.

Considerazioni:
1° tentativo: ho usato il mixer sia per tritare i pistacchi che nella fase finale della preparazione, facendolo andare a lungo soprattutto in quest’ultima fase per ottenere un composto più fine possibile. Il risultato è stato un composto sì molto fine, ma molto unto ed un po’ ...instabile, nel senso che a lavorarlo con le mani, “spremendo” il composto, questo rilasciava dell’olio verde intenso, diventando meno elastico.



2° tentativo: ho proceduto esattamente come nel 1°, ma sono andata molto più cauta nell’uso del mixer. Questa volta l’olio non si è separato dal resto del composto che è rimasto bello elastico, ma meno omogeneo e comunque molto untuoso... forse è esattamente così che deve essere la pasta di pistacchio, ma io ho voluto comunque procedere ad un altro tentativo.




3° tentativo: ho macinato a mano i pistacchi ed ho limitato l’uso del mixer a pochissimi secondi nella fase finale. Questo è stato il risultato per me più soddisfacente: consistenza meno da “plastillina”, cioè meno malleabile, ma bello asciutto e con una grana fine ...diciamo che come ripieno di un cioccolatino preferirei trovare questo composto più friabile ma meno grasso... inoltre, dovendolo usare come ingrediente da mescolare ad altri questo potrebbe, come quello ottenuto con i primi due tentativi, essere sciolto in un liquido, ma anche, a differenza di quelli, essere “grattugiato” o ridotto a scaglie ...il che secondo me può tornare utile in alcune preparazioni...

9 gennaio 2008

11

Tortini al cioccolato col cuore di pistacchio

...ecco il primo furto con destrezza operato sul web: ho trovato questa ricetta in un blog francese (Station Gourmande) ed è stato amore a prima vista...

Tortini al cioccolato con cuore di pistacchio

per 2 tortini normali o 4 mini tortini:
150 g di cioccolato fondente
40 g di burro
2 uova
30 g di zucchero
30 g di farina
zucchero e burro

per 2 sfere o 4 semi-sfere:
34 g di cioccolato bianco (8 quadratini)
4 g di pasta di pistacchi

Procedimento (vedi foto):
Fate fondere a bagnomaria il cioccolato bianco, aggiungete la pasta di pistacchi e mescolate per ottenere una preparazione omogenea.
Versate in stampi per cioccolatini a semi-sfera. Mettete nel freezer.
Una volta solidificato il cioccolato, unire le semisfere a due a due, scaldando su un padellino la superficie di contatto.
Scaldate il forno a 240°
Imburrate gli stampini individuali, eliminando l’eccesso di burro. Spolverizzateli di zucchero, eliminando l’eccesso.
Fate fondere a bagnomaria il cioccolato fondente ed il burro.
Montate le uova con lo zucchero sinché raddoppieranno di volume. Unite la farina.
Aggiungete il cioccolato e mescolate bene il composto, usando un cucchiaio di legno.Versate 1/3 della preparazione al cioccolato fondente nello stampino, poggiate la sfera (o una semi-sfera se preparate dei mini tortini) e coprite col restante composto.
Infornate per 10 minuti, spolverizzate con dello zucchero a velo e servite.
Tortini al cioccolato con cuore di pistacchio

6 gennaio 2008

11

Mucho matcha

...mio marito le chiama "le tue FITTONATE" ...idee fisse che mi vengono non si sa come, che mi occupano la mente per giorni e giorni e che poi mi passano con la rapidità con cui mi sono venute, di solito senza troppi danni...
L'ultima in ordine di tempo è stata il MATCHA.
In questo caso, so come è cominciata: una ricerca in internet su dolci al cioccolato bianco ed eccolo! ...non in un solo blog, ma in tanti, e così spesso associato al cioccolato bianco da far pensare ad un'accoppiata dalla quale non si potesse prescindere... il colore mi piace: verde pallido ...col bianco del cioccolato bianco in effetti sta bene... mmmmm... sentivo la "fittonata" arrivare... peraltro tutti ne parlavano come di una cosa arcinota, nessuno che chiedesse "...matcha?!? ...cheré?" quindi mi sono sentita la solita 'gnorante provinciale e mi sono documentata: il MATCHA (pron. "màccia") è un té verde giapponese MOLTO PREGIATO (...ahh!) ...ormai la fittonata era partita: dovevo assaggiare questa cosa MOLTO PREGIATA e dal vago sapore di alga (...così avevo letto ...ma che razza di sapore è "alga"?)

breve ricerca in città: vana ("..matcha?!? ...cheré?" ...finalmente un po' di gente normale;-)) poi l'ho (ovviamente) trovato in rete: 9 e rotti euro + spese di spedizione = 14 euro e 60 per 40 gr di PREGIATO té... tutto sommato credevo peggio: ordino! ...esiste anche una specie di frusta in bambù che sembra un po' un pennello da barba che servirebbe a prepararlo con tutti i crismi ...mmmm ...la compro? 14,40 € ...no, non la compro (...fissata, ma non completamente scema!)

tempo 2 giorni, arriva il PREGIATO (e celere) téil colore: ok ...l'odore: mmmm... mi sa che le alghe non mi piacciono...
cercando di autosuggestionarmi mi accingo al rito della preparazione del tè ...in realtà del latte al té, perchè ho letto che qualcuno in rete sosteneva che noi occidentali non siamo ancora pronti (?!?) al sapore del matcha preparato col metodo classico e che per noi è più adatta la combinazione con latte e zucchero ...non capisco bene ma, siccome mi sento più "impreparata" della media occidentale riguardo al matcha, accetto il suggerimento...mi accingo a berlo ripetendo il mantra "...mi piace ...mi piace ..quattordici euro e sessanta ...mi piace ...mi piace..."
puàààààààààà... C H E S C H I F O!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ...ma che alga e alga ...sa di ACCIUGA!




Abbiamo trasmesso un episodio della serie: 14 euro e sessanta buttati! :-\

2 gennaio 2008

2

Crostini con i funghi

direttamente dal uno dei miei bagordi di Natale/capodanno, un evergreen di mia suocera Irene (santa donna!):

CROSTINI CON I FUNGHI
Crostini ai funghi
la "ricetta" è così semplice che potrei limitarmi alla sola foto con la scritta "SENZA PAROLE" ...ma visto che lo scopo principale di questo blog, più che quello di far conoscere al mondo i miei segreti di cuoca;-), è quello di fungere da promemoria personale (nella speranza di riuscire, un giorno, a realizzare 2 volte lo stesso piatto UGUALE), annoto quanto segue:

1 confezione di champignon piccoli e sodi
1 spicchio d’aglio
1 mazzetto di prezzemolo
10-15 olive verdi snocciolate
olio, sale, peperoncino
1 baguette

Lavare i funghi e tagliarli a fettine sottili, metterli in un tegame con l’aglio ed il prezzemolo tritati, le olive tagliate a striscioline, il peperoncino, e poco sale.
Unire abbondante olio e far cuocere scoperto a fiamma vivace.
Tagliare a fettine la baguette, tostare leggermente le fette di pane e ricoprirle con una cucchiaiata di funghi tiepidi o freddi.


...complicato, eh? ...comunque qui trovate tutte le foto;)

1 gennaio 2008

11

Millefoglie di polenta

Millefoglie di polenta

...vi capita mai di "inventare" un piatto partendo dal nome?

A me capita spesso ...mi viene in mente un nome e già questo mi stimola le ghiandole salivari (...tendenzialmente iper-reattive) e poi è tutto un arrovellarmi per "immaginare" che pietanza possa collegarsi a questo nome succulento, che ingredienti usare, che procedimento... insomma, sono una di quelle persone che costruirebbe una casa partendo dal tetto! ...ammetto che in edilizia questa tecnica possa non risultare vincente ...in cucina invece la cosa può funzionare... (a volte...)

Quindi: giovedì mi sveglio con in mente "millefoglie di polenta" per la cena del 31 e nessuna idea su cosa metterci (a parte la polenta...) e come farla ...ovviamente immaginavo di realizzare strati di polenta alternati a "qualcosa" di buono... mi vengono subito in mente i funghi ..e il sugo! ok! SUGO AI FUNGHI. Non faccio in tempo a pensare "aggiudicato!" che mi viene in mente il gorgonzola ...e poi le noci ...va bene, vada per il bi-gusto! "millefoglie di polenta ai funghi", CALDA, e "millefoglie di polenta al gorgonzola", FREDDA.

Vado a fare la spesa e mi imbatto in un attrezzino per tagliare i formaggi molli: una specie di archetto con un filo metallico. Fantastico! Lo compro subito pensando che se taglia il formaggio taglierà pure la polenta! ...per associazione d'idee mi viene in mente di comprare anche della fontina e preparare quindi una terza millefoglie di polenta e fontina a fettine... diciamo che quella FREDDA sarà questa ...quindi quella al gorgonzola la farò TIEPIDA!

Ricapitolando ho 3 sapori e 3 temperature diverse (...ed alla fine di queste feste, di sicuro, 3 chili in più :-( ) ...devo ASSOLUTAMENTE ottenere anche 3 consistenze diverse!

La mattina del 31 la "millefoglie di polenta" ha ormai una fisionomia QUASI ben definita ...mi manca solo un'idea precisa di come realizzare le consistenze diverse... dopo un fallimentare tentativo di realizzare delle specie di crêpes con della polenta molto fluida (la crêpe ribolle ma non ne vuol sapere di rapprendersi...) ed un altro altrettanto fallimentare tentativo di produrre una sfoglia di polenta versando il composto (troppo) liquido in una teglia unta (...se vi serve una teglia di polenta ostinatamente fluida non compratela, ne ho io una a casa...) mi decido a fare una NORMALE polenta, versarla in piccole teglie rettangolari, per poi tagliarla, una volta rassodata, col "coso" affettaformaggi.
A questo punto ho fritto una parte delle sfoglie di polenta (tagliate più spesse, intorno ai 4-5 mm), mentre le restanti sfoglie (spesse appena 2 mm) in parte le ho tostate in forno, in parte le ho lasciate al naturale ed ho provveduto a comporre il piatto: alle sfoglie tostate (croccanti) ho abbinato il sugo ai funghi bello caldo (e per ribadire il concetto, dopo aver composto questa prima "millefoglie" ho passato ogni piatto pochi secondi nel micro;-)), le sfoglie fritte (tiepide e croccanti, ma non troppo) le ho farcite di gorgonzola ammorbidito e cosparso di noci tritate grossolanamente, mentre gli strati di polenta nature, fredda e morbida, li ho alternati con strati di fontina.
(qui potete vedere alcune foto)


Buone tutte e tre!

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