26 settembre 2008

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...ri-postaaaa!!!!!!!

Per una questione pratica, creo un post separato per la ricetta della salsa che ho utilizzato per accompagnare i calamari ripieni, che così potrà essere catalogata ORDINATAMENTE;D tra le "salse e condimenti" invece che tra i "secondi"...

SALMORIGLIO (ricetta trovata nel web, forse PESANTEMENTE rielaborata ...no me recuerdo;) ):
1 limone
2 spicchi di aglio
1 ciuffo di prezzemolo
1 bicchiere di olio extravergine di oliva
1/2 cucchiaino di sale
peperoncino.


Procedimento (foto):
Scaldare nel microonde l’olio con gli spicchi d’aglio incisi a croce. Lasciar sfreddare, poi eliminare l’aglio.
Mettere in un barattolo a chiusura ermetica, aggiungere il prezzemolo tritato, il sale, il peperoncino ed il succo dei limoni, tappare ed agitare il tutto creando un’emulsione.

Salmoriglio

6

...postaaaa!!!!!!!

no ...non è arrivata della corrispondenza, è l'imperativo che mi sono rivolta nel vedere questo blog ormai coperto di polvere e ragnatele, in evidente stato di abbandono, causa impegni della titolare ...ma anche, SOPRATTUTTO, causa pigrizia atavica, congenita, recidivante della stessa...

...mi sarà mica venuto il "blocco del bloggatore"? ...è già stato teorizzato o sono io il primo caso?:/ ("...come stai?" "...insomma ...un po' così ...mi è venuto il blocco del bloggatore" ...wow! ...mica male ...dovendo scegliere una patologia, questa suona bene! ;) )

...che poi in teoria è pure semplice: fotografo tutto quello che cucino e mio marito è ormai rassegnato al fatto di dover mangiare le pietanze decisamente tiepide perché reduci da un estenuante servizio fotografico;) quindi basta prendere la prima cosa che capita dal mio nutrito archivio segreto...
oggi è venerdì...


quindi...


...pesce!;) ...et voilà:



CALAMARI RIPIENI*

Calamari ripieni
per 4 persone:
8 calamari
1 spicchio d’aglio
10-12 cucchiai di pangrattato
sale, peperoncino
1 vasetto di salmoriglio


Procedimento (foto): preparare il salmoriglio e tenerlo da parte.
Pulire i calamari tenendo da parte i tentacoli, spellare le sacche.
Tostare il pane grattugiato in un po' d'olio, rosolarlo fino a farlo imbiondire, salare e pepare.
Unire i tentacoli a pezzetti e farli cuocere, unendo altro olio se la preparazione dovesse asciugarsi troppo.
Quando il calamaro cambia colore, spegnere e unire il prezzemolo e l'aglio tritato.
Far sfreddare completamente e con questa farcia riempire le sacche chiudendole con uno stecchino.
Grigliare sulla brace i calamari, disporli in un contenitore, condire con abbondante salmoriglio e coprire con del cellophane, lasciando riposare per una decina di minuti in un luogo tiepido prima di servire.

Calamari ripieni


*ricetta ispirata/spudoratamente copiata da quella di Ropa su Cookaround

9 settembre 2008

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Istinto materno felino (...perplessità umana)

...lo so che non è infrequente assistere alla scena di una mamma che allatta amorevolmente i suoi cuccioli, ma questa voglio proprio farvela vedere, perchè l'istinto materno di questo gatto è davvero fuori dal comune..


primo, perché i cuccioli in realtà sono svezzati già da mesi e resistere stoicamente per ore alla loro voglia di coccole e di contatto fisico quando ci sono 35° è già di per se eroico;

secondo, perché i cuccioli in questione in realtà sono i figli di una gatta nera che, appena i gattini sono stati in grado di nutrirsi in maniera alternativa, ha rinunciato con sollievo al suo ruolo di nutrice ed anzi li scaccia se solo si avvicinano;

terzo, perché il gatto QUASI siamese della foto è un MASCHIO!


...per la cronaca: si chiama Teo ed è lo zio dei gattini:D

4 settembre 2008

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Impasto "mani pulite"

L'ha postato per prima Dulchina, ma è con Luxiedda (mi sa che dovrò aprire la sezione "Luxiedda docet" per raccogliere tutte le ricette che mi sono state in qualche modo suggerite da lei;) ) che quest'impasto ha avuto la sua definitiva consacrazione su Cook ... è fantastico perché (se vuoi) puoi farlo davvero senza sporcarti le mani, ma se anche decidi di impastarlo in modo tradizionale è comunque rapidissimo a farsi e buonissimo a mangiarsi (...il che non guasta;) ).

Posso dire che questo è stato il refrain culinario della nostra estate, sotto varie fogge perchè, dimenticavo di dirlo, un'altra dote di questo virtuosissimo impasto è la versatilità;) ...di seguito lo vedrete esibirsi in una delle sue più riuscite performances: la... (rullo di tamburi)

CROSTATA SALATA


ingredienti:
250 gr di farina
80 gr di olio
110 gr di acqua calda
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di lievito istantaneo per torte salate
verdure a piacere
Crostata salata light

procedimento (foto):
Accendete il forno a 200°.
Mettete in una ciotola dotata di coperchio tutti gli ingredienti, tappate (BENE! ...se non volete realizzare la variante "impasto mani pulite e pavimento sporco";) ) e tenendo la ciotola tra le mani, fatele compiere dei movimenti rotatori per qualche minuto, avendo cura di non farvi vedere dai vicini di casa, soprattutto se questi già nutrono qualche dubbio sulla vostra salute mentale. Quando dal rumore sentirete che gli ingredienti si sono ammassati formando una palla, aprite la ciotola, date 2 o 3 impastate di rifinitura (...lo so ...avevo detto "mani pulite", ma vi garantisco che la consistenza dell'impasto è tale per cui le mani davvero non si sporcano;) )
...se invece volete impastare in modo più tradizionale, chi sono io per impedirvelo?;)
Comunque abbiate fatto l'impasto, rovesciatelo poi in una pirofila NON imburrata e allargatelo con le mani risalendo sui bordi, coprite con verdure affettate, condite con sale ed un giro d'olio e mettete in forno per 45 minuti circa (o comunque sino a che apparirà BEN dorata).


...ovviamente la pasta può essere anche cotta in bianco (io copro la superficie della pasta con carta da forno e poi ci poggio sopra una seconda pirofila di diametro inferiore per evitare che si gonfi in cottura) e farcita una volta cotta...
Crostata salata light

3 settembre 2008

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...settembre, si torna a scuola!

Ieri è ripreso il mio corso di inglese (in realtà quella di ieri, più che una lezione di inglese sembrava una candid camera ...non posso raccontarvi ...purtroppo:D ): non vedevo l’ora ...sono così ansiosa di apprendere!;)

...forse la mia passione per l’inglese è legata al fatto che nella mia famiglia c’è un conto aperto con quest’idioma;)

Noi figli a scuola abbiamo studiato il francese, mentre i miei genitori sono cresciuti in anni in cui andava per la maggiore la cultura “tetesca” (...heil, Hitler! ...non so se mi spiego:/), sta di fatto che siamo di un’abissale ignoranza in materia!

A casa mia Bud Spencer era “budspéncer”, papale papale come è scritto, senza speranza che qualcuno ci correggesse, e Sean Connery non era mica “scioncònneri”...
Mia sorella da bambina aveva una bambola che noi chiamavamo “Séila”, come avevamo letto sulla scatola. Anni dopo, quando ebbe un quarto d’ora di popolarità una certa Sheila (...and the Black Devotion) che però tutti chiamavano “Scìla”, io e mia sorella ci siamo guardate, con lo sguardo di chi intravede nuovi orizzonti, ed abbiamo detto “...aaaaah!”, pensando alla bambola alla quale avevamo storpiato il nome per anni...
Ultimo esempio della nostra ignoranza dell’inglese: i crackers li abbiamo ostinatamente chiamati “creX” sino almeno alla metà degli anni ’70, quando una pubblicità ci ha finalmente aperto gli occhi!

Il primo tentativo di liberarci dal giogo dell’ignoranza l’ha fatto mio padre.
Un giorno è tornato a casa con una specie di laboratorio linguistico (l’ANGLOTUTOR, costituito da un registratore enorme, microfono e cuffie, 8 volumi e relative audiocassette) e con la pretesa assurda che noi (età compresa tra i 6 ed i 14 anni) DA SOLI imparassimo alla perfezione l’inglese:D
...ovviamente la mission impossible è rimasta appunto “impossible”: viviamo ancora (per ora) nella nostra beata ignoranza dell’inglese, pur avendo imparato a dire “badspénser” (e “terensìl”) e “scioncònneri” ...e “créchers”.

A dire il vero io e mia sorella Zebulon (al secolo Marcella), in tempi diversi, abbiamo provato a compiere l’impresa titanica di studiare gli 8 (o t t o!) libri ...tutte e due siamo arrivate alle prime 10 pagine che spiegavano le formule di saluto, poi la forza di volontà di entrambe è venuta a mancare!
Però ogni tanto incontrandoci per casa cominciavamo, compiaciute:
"gudmòrning"
"gudmòrning, auàriu"
"fàin, tènkiu, auariù"
"veriuèl, tènkiu!"
"gudìvning"
"gudìvning" (non che nel frattempo si fosse fatta sera... è che ci piaceva fare sfoggio di TUTTE le formule di saluto che avevamo memorizzato... poco importava se il risultato fosse un minestrone senza molto senso).
Finiti i convenevoli, rassicurate sulle reciproche condizioni di salute, finiva pure la conversazione di sapore internazionale ed ognuna delle due tornava a fare quello che stava facendo prima ...in italiano!

L’unico inconveniente dell’ANGLOTUTOR (anzi, il SECONDO, il primo “inconveniente” è stato il fatto che NON ci ha insegnato l’inglese, dettaglio non trascurabile) era il fatto che, con quello che era costato, mio padre per anni ce ne ha rinfacciato l’acquisto (...manco gliel’avessimo chiesto noi! ...a noi andava benissimo continuare a dire “creX” vita natural durante...) e per evitare che lui partisse con la solita solfa del fatto che eravamo pigri, incostanti, privi di stimoli, di curiosità, interessati solo ai giornaletti ed ai telefilm (qui non potevamo dargli torto, obiettivamente...) abbiamo preso l’abitudine di evitare di pronunciare in sua presenza parole “pericolose” come “inglese”, “lingue straniere”, “corsi di lingue”, ecc...

Quella di rinfacciarci i regali era in realtà una caratteristica di mio padre.
Non c’entra niente con l’inglese (se non per il fatto che questi fatti accadevano negli stessi anni...) ma ve lo racconto lo stesso: allora... evidentemente mio padre non si rassegnava ad avere dei figli mediocri, quindi, fallito il tentativo di renderci poliglotti, torna alla carica con la musica: ci regala l’organo Bontempi (“pianofortino” lo chiamava lui in modo un po’ pretenzioso...). Deve aver pensato che, per motivi statistici, essendo noi 4, almeno 1 con un certo talento (nascosto molto bene!) per il pianoforte dovesse esserci! Purtroppo per lui, anche la statistica a volte fa cilecca ...o meglio, magari c’è da qualche parte una famiglia felice con 4 figli tutti e 4 portati per il pianoforte... quindi, per fare media, a casa mia non ci poteva essere, non dico un Mozart, ma neanche un mezzo Richard Clayderman!

La mia sorella maggiore non era più in età da strimpellare e non credo abbia nemmeno mai toccato i tasti. La seconda (Zebulon), l’unica che avesse un qualche desiderio di non deludere papà, per un po’ ci ha straziati con la versione più struggente che sia mai stata eseguita di S.Lucia (“...sul maaaare luuuuccicaaaa l’astrooo d’argeeentooo...”), poi ha rinunciato. Io ed Andrea invece preferivamo la più briosa “oh my darling Clementine!”, anche se la nostra interpretazione risultava abbastanza incomprensibile, sia per via della nostra (nota) scarsa conoscenza dell’inglese, sia per la tendenza a non schiodarci da una sillaba finché non avessimo capito quale tasto corrispondesse alla nota successiva (“...oh my daaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa 8 o 8+? boh... prova 7 aaarling, oh may daaaaaaaaaaaaaaa qual era? ah! aarling Clementine...”) ma ben presto, abbandonate le “cover”, abbiamo cominciato a pestare i tasti a casaccio, oppure a fare a chi ne riusciva a premere di più contemporaneamente (era ammesso anche l’uso degli arti inferiori oltre che di qualsiasi altra parte del corpo consentisse di battere il record), ottenendo un frastuono ...delizioso!
Ma il clou della nostra carriera di pianisti l’abbiamo raggiunto quando, in modo del tutto casuale (...sarebbe stato sorprendente il contrario!;) ), siamo riusciti ad ottenere l’ESATTA riproduzione del suono del clacson del pullman di linea! Ci sedevamo tronfi alla tastiera e, di fronte alle nostre sorelle ammirate, con malcelato orgoglio davamo il via alla mirabile esecuzione: li-ro-lì ...li-ro-lì ...li-ro-lì ...che soddisfazione! ...non oso immaginare lo sconforto di mio padre quando dalla stanza in cui noi “suonavamo” sentiva provenire questa sinfonia!;D

Da allora in poi in presenza di mio padre erano vietate anche le parole “organo Bontempi”, “pianoforte”, “musica” e tutto quanto potesse fargli venire in mente il “pianofortino”!
Il problema era quando in TV appariva un pianista ...manco a dire che potevamo cambiare canale col telecomando ...prima di tutto perché era ancora di là da venire, poi, quando finalmente l’hanno inventato, mio padre se n’è impossessato, così mentre guardavamo un film, se solo c’era il sospetto che i due protagonisti stessero per baciarsi, lui cambiava canale e ci faceva sorbire un documentario finché non aveva motivo di ritenere che la scena “piccante” fosse finita ...il bello è che la maggior parte delle volte era sì finita la scena “piccante”, ma praticamente anche tutto il film! ...comunque il rischio, dicevo, era l’apparizione di un pianista con conseguente filippica di mio padre sul “bel pianofortino” e su tutti i nostri difetti in ordine d’apparizione ...se poi il pianista per sfortuna era anche inglese ...allora vai con la DOPPIA predica!

...devo dire però che tutto questo ci aveva reso svegli e scattanti: appariva in TV un pianista o un inglese o (che sfiga!) un pianista inglese? Era un fuggi fuggi dal soggiorno... chi in bagno, chi a bere un po’ d’acqua, chi si ricordava di aver lasciato in un’altra stanza qualcosa di cui sentiva improvvisamente una gran nostalgia...

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