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ENNESIMO QUESITO CON LA SUSI


"Che c'entra l'enigmistica con la cucina?" (...lo so, i quesiti della saputella in tacchi a spillo erano più complessi...)

...a parte che definire questo un "blog di cucina" forse è un po' azzardato per via della mia tendenza alle divagazioni non necessarie (ve ne accorgerete a vostre spese...), comunque, non sforzatevi troppo di trovare un nesso. Il nesso non è chiaro neanche a me... è un nome che mi è venuto in mente tra una crisi di sconforto e l’altra, via via che scoprivo che tutti i nomi simpatici con una qualche attinenza alla cucina erano già "presi" (...sono sempre i migliori ad andarsene!).


...insomma, “moralmente” questo blog si chiama “cavoli a merenda” (colgo l’occasione per avvisare il legittimo proprietario dell’omonimo blog che lo terrò d’occhio e che se mi accorgerò che il suo blog viene lasciato languire escogiterò una qualche tremenda ed inedita vendetta virtuale per punirlo...), nei fatti invece sarà “la settimana gastronomica”, in omaggio alla rivista che immancabilmente ogni settimana (nelle tre eleganti varianti di colore) mio padre portava a casa ed alla quale era legato una specie di rituale: mio padre (per il dettaglio non trascurabile di esserselo comprato) aveva il diritto di leggerlo per primo e di scegliere i cruciverba da fare, invariabilmente, nell’ordine: “parole crociate senza schema”, “Bartezzaghi”, “Ghilardi”, l’altro che non ricordo, “ricerca di parole crociate”, oltre a qualche altro tra quelli “per solutori più che abili”, agli eventuali “quesiti con la Susi” e simili rubriche cervellotiche.

Da metà settimana il giornale veniva messo a disposizione della truppa, noi 4 figli: io ero la più piccola, quindi, quando “la settimana” arrivava a me i rebus erano già sciolti (...per fortuna, tuttora per me rappresenta un mistero insoluto il senso di queste vignette che mettono insieme donne in manette, busti in marmo, locandine di film e buoi...), i concorsi settimanali già risolti, il riquadro del “questo l’ho fatto io!” già scarabocchiato ...insomma a me rimanevano solo le seguenti possibilità:

- leggere le barzellette (le “spigolature” ed il “forse non tutti sanno che...” a quei tempi le consideravo letture troppo impegnative ed inadatte alla mia età...)

- aguzzare la vista (trovavo sempre 15, al massimo 16 dannatissimi piccoli particolari, per i restanti dovevo sbirciare le soluzioni finali per convincermi che quella volta lì non se li erano proprio dimenticati)

- unire i puntini ed annerire gli spazi (...anche in questo caso, uno sguardo alla soluzione aiutava a capire meglio il senso del disegno che ottenevo ...la precisione non è mai stato il mio forte...)

- interpretare il linguaggio sconnesso del “corvo parlante” ed individuare il pedale della bici del postino nel davanzale della finestra del bagno dell’appartamento al 3° piano (...che per me la cosa più importante sarebbe stata capire come diamine c’era arrivato lassù ...ma a questo, inspiegabilmente, nelle soluzioni non si faceva minimamente cenno!)

- fare le parole crociate facilitate (ulteriormente facilitate dal fatto che ormai circolava in casa anche il nuovo numero de “la settimana”, con le soluzioni del numero precedente...)

- esercitarmi nel “ritocco fotografico” cambiando i connotati alla malcapitata star in prima pagina, aggiungendo baffetti da sparviero, porri e/o nei pelosi, cicatrici con evidenti punti di sutura, eliminando un incisivo o entrambi dal sorriso smagliante.

ecco ...sono andata fuori tema ...in realtà tutta questa digressione serviva solo ad introdurre una segnalazione di servizio per coloro ai quali “la settimana” non fosse altrettanto familiare: i titoli delle etichette sono citazioni di gloriose rubriche. Sotto il titolo di “questo l’ho fatto io!” raccoglierò i miei esperimenti culinari (...ad altissimo rischio di flop), le ricette copiate ma sufficientemente rielaborate o prese papali papali dalla tv o da libri e riviste e quindi facenti parte del mio “bagaglio culturale” (ammetto di avere un concetto tutto mio di “copyright”!), la sezione “le malefatte di G. Dubol” riguarderà la realizzazione di piatti “rubati” in altri blog o forum di cucina, “che cosa apparirà?” conterrà le ricette che ancora aspettano il loro turno per essere "testate" o che ho già provato, ma non ancora documentato fotograficamente, ed infine “forse non tutti sanno che...” raccoglierà le mie divagazioni (e posso sin da ora prevedere che sarà la sezione più nutrita...). Vorrei anche riciclare la rubrica "l'edìpeo enciclopedico", ma non ho mai capito cosa significasse...

...il tutto produrrà quel tocco di caos inestricabile che rappresenterà il maggiore fascino del mio blog!



PS per l’ufficio legale de “la settimana enigmistica”: sono certa che in quelle che io chiamo “citazioni” voi possiate intravedere uno o più reati... ammetto che la rubrica “se voi foste il giudice” è forse l’unica che non ho mai letto, quindi sono totalmente impreparata sul piano legale ...beh ...diciamo che se dovrò rinunciare ai riferimenti all’enigmistica potrò sempre “citare” l’altra rivista immancabile a casa mia (almeno sinchè mia zia Teresa-Ruini non l’ha bandita considerandola troppo progressista...) e cambiare il titolo del blog in


...sarà un po’ più difficile “collocare” rubriche come “colloqui col padre”, ma qualcosa mi inventerò!
       
  

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