19 gennaio 2015

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I buoni propositi dello smemorato di Collegno

…ohh, guarda chi si vede!
Sento la voce alle mie spalle mentre sono impegnata a tentare di decifrare i caratteri microscopici di un’etichetta e intanto mi dico mentalmente che la natura è proprio matrigna: ok farci diminuire la vista ad una certa età, ma perché non farci contemporaneamente allungare le braccia, così potremmo leggere in pubblico senza dover subire l’umiliazione di usare gli occhiali? …mah!
Mi giro per vedere a chi appartenga la voce e vedo una faccia sconosciuta che mi sorride con l’espressione fiduciosa di chi si aspetta che io risponda al sorriso.
Ecco, questo è l’istante esatto in cui dovrei aggrottare un po’ le sopracciglia, accentuare l’espressione perplessa che sicuramente ho già sul viso e dire con voce flautata “…mi scusi …in questo momento non riesco a ricordare bene dove… quando… (…e soprattutto CHI!)”.
Invece, niente! Non imparo mai! Pur di evitare la figura di quella un po’ svampita, mi avventuro in una strada che con molta probabilità mi porterà a realizzare una perfetta, enorme figura di m**** da manuale!
Mi dico che in pochi secondi riuscirò a dare un nome a quella faccia ed a collocarla nello spazio e nel tempo, butto i miei neuroni giù dal letto e li costringo a pedalare forsennatamente verso la meta, mentre dico “…ohhh …come va?” e sgrano gli occhi per mostrarmi sorpresa (..ehi, vacci piano con lo stupore, non è detto che non vi vediate da 20 anni! …un’espressione “stupita, ma non troppo” può bastare;).
Intanto, consapevole che i neuroni stanno pedalando senza una meta precisa, decido di dare loro qualche indizio e mi sforzo di immaginare lo sconosciuto in altre vesti (l’infanzia passata a ritagliare da “Famiglia Cristiana” le bambole di carta e le loro mises improbabili - tutù, completino da tennis, abbigliamento da sci, abito da sera …una vita intensa quella delle bambole di carta! - svela un’insperata utilità pratica;).
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Gli metto giacca e cravatta (impiegato di banca? dipendente regione/provincia?), poi tolgo giacca e cravatta e gli metto una divisa (vigile urbano, usciere, cameriere?), passo alle tute da lavoro e poi ai camici (“dica trentatré”, “…legga l’ultima riga”, “trattenga il respiro...”), lo immagino dietro uno sportello, dietro alla cassa di un bar, alla scrivania, mentre mi consegna una lettera/un pacco, gli metto un ciuffo sulla fronte al posto della pelata e libri sul braccio (compagno di scuola/università?)…
..niente da fare! Il tempo passa ed il mistero sull’identità dello sconosciuto è ancora fittissimo, intanto gli argomenti “neutri” sono quasi finiti ed io ed i miei neuroni siamo stremati!

Succede anche a voi? …che stress!! Però non credo sia troppo preoccupante, anche perché capita pure a mio marito:
chi era il tizio con cui parlavi?
..boh! …non ne ho la più pallida idea! Forse mi ha confuso con un altro …il problema è che non sapevo più che dirgli!
…scusa, ma perché non gli hai detto semplicemente che non ti ricordavi di lui?
(abbiamo trasmesso un episodio della serie “Predicare bene e razzolare male!”;D).

Beh, decisamente la mia memoria non è più quella di una volta, ma fortunatamente queste situazioni  imbarazzanti non sono poi così frequenti, mentre c’è un altro inconveniente legato alla mia memoria poco “ferrea” che invece si verifica puntualmente al supermercato OGNI settimana: mentre faccio la spesa non ricordo mai esattamente gli ingredienti che servono per realizzare una ricetta. Decido di fare l’arista alle nocciole e comincia il tarlo “…vabbe’, l’arista l’ho presa, il latte ce l’ho, di nocciole? 100 gr bastano?? l’ultima volta mi pare di averne consumato 150.. ma forse 100 le ho usate per l’arista e 50 le ho sgranocchiate mentre cucinavo.. o ...viceversa?:D Quindi? ne compro 100? …e se non bastano? Ne compro 150? Deciso: ne compro 200 così non sbaglio e me ne resta anche QUALCUNA da sgranocchiare:D”. In tutto questo ovviamente mi scordo di comprare lo scalogno, che non è proprio in cima ai miei pensieri, col risultato che, se davvero voglio fare l’arista alle nocciole come-dio-comanda, devo tornare al supermercato a prendere gli ingredienti che mancano, mentre intanto in dispensa si accumulano gli “esuberi”: nocciole tostate, nutella (“…ma nella ‘torta Pinguì’ ci vanno 400 o 500 grammi?”), biscotti (“mmm… mi sa che un pacco piccolo di Digestives non basta per fare la Cheesecake...”), ecc., ecc.
Tutte cose pericolosissime. Sì, perché con l’età starò pure perdendo la memoria, ma l’udito ce l’ho ancora sviluppatissimo e quindi sento nitidamente quel fastidioso ronzio (lo sentite anche voi?;) che producono i barattoli di nutella ed i pacchi di biscotti dentro la dispensa, ma anche eventuali dolci in frigo o le vaschette di gelato in freezer! Se poi le confezioni sono aperte, il ronzio diventa un sibilo insopportabile, che cessa soltanto quando vado a minacciarli con un cucchiaino! (…che poi io sono una donna d’azione, dalle minacce passo subito ai fatti ed in breve tempo zittisco la dispensa!;).

Perché vi racconto questo? Perché ho pensato che, se è difficile sperare in una soluzione definitiva al problema degli sconosciuti che si ricordano di me, mentre io li ho completamente rimossi dalla mente, una soluzione per evitare di dimenticare alcuni ingredienti di una ricetta o di abbondare con altri sarebbe quella di usare il blog come “lista della spesa” online, travasandoci a poco a poco tutto il materiale che ingolfa il mio hard disk esterno.
Vero, potrei ricominciare a scrivere come facevo prima, ma in realtà so bene che non ho più il tempo (o la voglia;) di scrivere i post ...diciamo “discorsivi”;) di un tempo, quindi, se d’ora in poi passando di qua vi imbatterete in laconici elenchi di ingredienti e scarni procedimenti invece dei soliti sproloqui (come quello di oggi, appunto;), non pensate che un poltergeist silenzioso si è impadronito di questo blog, ma sappiate che li avrò postati io per poterli usare come “promemoria”;).

Siccome l’epifania da poco passata (...cosa sono 12 giorni rispetto all'eternità! beh, la tempestività continua non essere una mia virtù;) tutte le feste si è portata via, dopo aver fatto fuori gli avanzi di nocciole/nutella/biscotti sopravvissuti al natale (…io non faccio prigionieri;), ho ovviamente cominciato a mettere in atto i buoni propositi per l’anno nuovo, cominciando dal “mangiare meno e meglio”, che svetta sempre tra tutti, quindi il prossimo post (il primo post di questo “nuovo corso” ;) lo dedicherò alle Barrette ai cereali (super-light!)


Un post prolisso scritto per dire che (forse;) non scriverò più post prolissi! (...la coerenza, eh!;)

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