- ...ma come vi siete conosciuti?
- Lei era la mia "madrina di guerra".
- ...eh?
- Ci scrivevamo mentre io ero nei Balcani.
- Ma la conosceva da prima?
- No, un commilitone di un paese vicino al mio mi aveva chiesto "...vuoi conoscere una ragazza?" e io "una BELLA ragazza?" e lui "BELLISSIMA!" e mi aveva dato il suo indirizzo.
- ...e cosa vi scrivevate, se non vi eravate mai visti?
- Ci siamo visti: ci siamo scambiati le foto...
- ..ed era bella?
- ...accipicchia! La Marianna era bellissima davvero...
- ...e allora, cosa vi scrivevate?
- ...mi raccontava quello che faceva lei, e io quello che facevo io...
- Poi lei è tornato dalla guerra e vi siete incontrati?
- Nooooo ...eh, ne è passato di tempo! Ti ho detto che quando ci scrivevamo ero nei Balcani, poi un giorno noi soldati ci siamo ritrovati senza gli ufficiali ...erano scappati tutti, accidenti a loro! ...e quindi noi non sapevamo cosa fare, dove andare ...e non avevamo niente da mangiare...
- ...e come avete fatto?
- Siamo tornati a piedi verso l'Italia, mangiavamo quello che trovavamo ...però è che non si trovava nulla ...una volta ci siamo mangiati delle olive, ma non erano mica mature ...acerbe erano! ...e amaaaaare! ...ma ce le siamo mangiate lo stesso ...e l'erba medica, quella quando la trovavamo ce ne riempivamo le tasche e la mangiavamo mentre camminavamo...
- ...perchè, è buona?
- ...buonaa? ...ERBA è!
- ...e poi?
- poi ci hanno trovato i tedeschi e ci hanno messo su un treno per portarci in Germania ...ma c'è stato un bombardamento e in parecchi siamo riusciti a scappare, ché sennò non ero qui a raccontartelo...
- Dove vi portavano? In un campo di concentramento o ai lavori forzati?
- ...mica ti spiegavano "...andiamo qui ...andiamo là.." ...sarà stato così, al campo di concentramento o a lavorare per loro ...in nessun posto buono, di sicuro!
- ...ed è allora che è andato con i partigiani?
- Si, anche lì, una faaameee! ...ed un freddo! Si gelava!
- Poi, finita la guerra, è tornato in Sardegna ed è andato a cercare Marianna...
- No ...non l'ho cercata, l'ho incontrata per caso ad una festa...
- ...tipo una festa del patrono?
- No, una festa così ...non avevamo niente da fare e facevamo delle feste, veniva gente dai paesi vicini e si ballava...
- ...e vi siete riconosciuti dalle foto..
- No, no ...erano passati degli anni! ...io l'ho invitata a ballare e mentre ballavamo si parlava "...di dove sei ...come ti chiami..." allora lei si è ricordata, mi ha detto "...ma tu sei Antonio, io ero la tua madrina di guerra!" ...allora mi sono ricordato anche io...
- ...e vi siete messi insieme!
- ...ehhhh! ...allora non si faceva mica così! Io ho detto a suo cugino che lei mi piaceva e di chiederle se anche lei mi voleva ...ma il cugino mi ha detto che lei non mi voleva...
- ...ma poi ha cambiato idea...
- No, no ...quello stronzo del cugino non le aveva mica detto niente a lei! ...Anna, la gente è cattiva!
- ...vabbè, tanto vi siete sposati nonostante il cugino stronzo ...ma dove vi siete sposati? ...e quando?
- A San Teodoro ...quando non mi ricordo ...l'anno era il '46, ma il mese non me lo ricordo ...forse a maggio ..mah ...però pioveva quel giorno, non forte, una pioggia leggera ma continua ...ed alla Marianna si è sciolto il vestito...
- ...slacciato?
- No, no ...proprio SCIOLTO ...era di carta...
- ...di CARTA? ...come di carta?
- Si, di carta ...non proprio carta di giornale ...era stoffa, ma era "stoffa autarchica".
- ...eh?
- Si: "stoffa autarchica"! E' che non c'era stoffa normale per via della guerra ...o magari c'era ma noi non si aveva mica i soldi per comprarla la stoffa buona e allora per farle il vestito la mamma le aveva comprato la "stoffa autarchica" ...praticamente la trama era in cotone, SCADENTE, l'ordito era un filato ancora più scadente, fatto con fibre della carta... ed infatti con la pioggia il vestito si è ridotto in brandelli...
- ...mai sentita 'sta "stoffa autarchica"...
- ...ma a vedersi non era mica brutta la stoffa, il vestito infatti era bello ...da asciutto ...eh, era brava la su' mamma ...la Marianna sembrava una principessa!
- E anche il suo vestito era di "stoffa autarchica"
- No, io avevo la divisa!
- Si è sposato "in alta uniforme"!;D
- No, non si vedeva più che era una divisa, la mamma della Marianna gli aveva tolto le tasche, l'aveva tinto di nero ...te l'ho detto che era brava ...ero molto elegante...
- ...chissà che belli che eravate! ...quanti anni avevate?
- Io 25 e la Marianna 19...
Antonio era mio suocero, è mancato alla fine di febbraio.
Negli ultimi mesi stava molto male. Spesso, quando andavamo a trovarlo, lo trovavamo debolissimo, pallido, col tubicino dell'ossigeno sotto al naso...
A vederlo, si strigeva il cuore ...ma noi conoscevamo il trucco per farlo stare (un pochino) meglio: farlo raccontare.
Cominciava con voce debole, poi la schiariva ed improvvisamente si rianimava, riprendeva colore, parlava via via con meno affanno finché il tubicino dell'ossigeno finiva per spostarlo sulla fronte "alta";) ("...Antonio, che fa? ...si ossigena i capelli?"), perché nel parlare gli faceva il solletico al naso.
"Anna, ti racconto un fatto..." e via con ricordi della sua infanzia o della giovinezza, alcuni già sentiti mille volte (ed ogni volta ascoltati simulando stupore finale;) ), altri nuovi e sorprendenti...
Perché se da un lato facevo tante domande proprio per spronarlo a parlare, dall'altro sentirlo raccontare era un vero piacere...
Era un testimone diretto di un mondo che davvero sembra lontano secoli dall'Italia di oggi. Lui era lì, davanti a me, come una specie di macchina del tempo interattiva a mia disposizione, bastava chiedere una precisazione per svoltare, prendere una direzione nuova e "vedere" cose inaspettate...
- ...ma in chiesa come siete andati?
- ...in carrozza! ...ahahah ...scherzo! ...a piedi, come vuoi che ci andassimo?
- Tutti assieme?
- "Tutti" ...io, la Marianna ...e un cane!
- ...ma quanta strada avete fatto?
- ...non molta ...non saranno stati neanche 20 chilometri...
- 20 chilometri?!? Avete fatto 20 chilometri a P I E D I?!? ...ci credo che il vestito di carta si è sciolto dopo 20 chilometri sotto la pioggia!
- ...già, la sua mamma ci è venuta incontro con una coperta per coprirla, quando l'ha vista arrivare...
- ...ma voi ridevate?
- Di cosa?
- ...del vestito che si scioglieva.
- ...e cosa c'era da ridere? Anzi, com'era arrabbiata la Marianna: il suo vestito da sposa non era durato neanche un giorno!
Quante cose mi sono rimaste da chiedergli ...chissà quante meraviglie nascoste nei suoi racconti mi sono persa per sempre per non aver fatto la domanda giusta..
Già, perchè nei racconti di Antonio si trovavano sempre delle perle nascoste...
Come quando mi ha raccontato del suo compagno d'armi...
- ...ci volevamo un bene! ...eravamo come fratelli! ..come mi piacerebbe rivederlo!
- ...ma era sardo?
- Si, di Guspini.
- Allora lo potrebbe andare a cercare...
- ...eh! ...chissà quanti "Sanna" ci sono a Guspini!
- ...in effetti, come cognome è molto diffuso:/ ...però magari cercando nell'elenco telefonico ...con lo stesso nome e cognome non ce ne saranno 3000 a Guspini! Come si chiamava il suo amico di nome?
- Diofèbo.
- ...comee?!?
- Diofèbo.
- ...ahahah...
- ...eh, si chiamava così, perché ridi?
- Antonio, ma allora è facilissimo! ...non so quanti "Diofèbi" ci siano al mondo, ma a Guspini di "Diofèbo Sanna" non credo proprio che ce ne siano altri!
...ed infatti, ho aperto l'elenco telefonico ed eccolo là, solo soletto, il "nostro" Diofèbo Sanna.
Non ho assistito alla telefonata perché dovevo ripartire, ma al successivo incontro è stata la prima cosa che gli ho chiesto, anche se si vedeva che Antonio era deluso:
- ...allora? ...come è andata con Diofèbo?
- ...ah, no ...non era lui...
- ...come no?!? ...non mi dica che a Guspini ci sono DUE "Diofèbo Sanna"! Quello con cui ha parlato era giovane? Magari era il nipote al quale hanno dato il nome del nonno...
- ...no, no, non era giovane, era anziano ...mi ha risposto una donna che lo guarda ...QUESTO Diofèbo é cieco, il MIO non era cieco..
- Antonio, sono passati più di 50 anni, magari è diventato cieco DOPO!
- ...non lo so ...comunque non è lui ...gli ho anche detto il mio nome ...dice che non si ricorda di me :/
- ...
- ... se era lui si ricordava di me, no?
- ...certo che si ricordava ...ha ragione lei: di sicuro questo è un altro Diofèbo...
- Lei era la mia "madrina di guerra".
- ...eh?
- Ci scrivevamo mentre io ero nei Balcani.
- Ma la conosceva da prima?
- No, un commilitone di un paese vicino al mio mi aveva chiesto "...vuoi conoscere una ragazza?" e io "una BELLA ragazza?" e lui "BELLISSIMA!" e mi aveva dato il suo indirizzo.
- ...e cosa vi scrivevate, se non vi eravate mai visti?
- Ci siamo visti: ci siamo scambiati le foto...
- ..ed era bella?
- ...accipicchia! La Marianna era bellissima davvero...
- ...e allora, cosa vi scrivevate?
- ...mi raccontava quello che faceva lei, e io quello che facevo io...
- Poi lei è tornato dalla guerra e vi siete incontrati?
- Nooooo ...eh, ne è passato di tempo! Ti ho detto che quando ci scrivevamo ero nei Balcani, poi un giorno noi soldati ci siamo ritrovati senza gli ufficiali ...erano scappati tutti, accidenti a loro! ...e quindi noi non sapevamo cosa fare, dove andare ...e non avevamo niente da mangiare...
- ...e come avete fatto?
- Siamo tornati a piedi verso l'Italia, mangiavamo quello che trovavamo ...però è che non si trovava nulla ...una volta ci siamo mangiati delle olive, ma non erano mica mature ...acerbe erano! ...e amaaaaare! ...ma ce le siamo mangiate lo stesso ...e l'erba medica, quella quando la trovavamo ce ne riempivamo le tasche e la mangiavamo mentre camminavamo...
- ...perchè, è buona?
- ...buonaa? ...ERBA è!
- ...e poi?
- poi ci hanno trovato i tedeschi e ci hanno messo su un treno per portarci in Germania ...ma c'è stato un bombardamento e in parecchi siamo riusciti a scappare, ché sennò non ero qui a raccontartelo...
- Dove vi portavano? In un campo di concentramento o ai lavori forzati?
- ...mica ti spiegavano "...andiamo qui ...andiamo là.." ...sarà stato così, al campo di concentramento o a lavorare per loro ...in nessun posto buono, di sicuro!
- ...ed è allora che è andato con i partigiani?
- Si, anche lì, una faaameee! ...ed un freddo! Si gelava!
- Poi, finita la guerra, è tornato in Sardegna ed è andato a cercare Marianna...
- No ...non l'ho cercata, l'ho incontrata per caso ad una festa...
- ...tipo una festa del patrono?
- No, una festa così ...non avevamo niente da fare e facevamo delle feste, veniva gente dai paesi vicini e si ballava...
- ...e vi siete riconosciuti dalle foto..
- No, no ...erano passati degli anni! ...io l'ho invitata a ballare e mentre ballavamo si parlava "...di dove sei ...come ti chiami..." allora lei si è ricordata, mi ha detto "...ma tu sei Antonio, io ero la tua madrina di guerra!" ...allora mi sono ricordato anche io...
- ...e vi siete messi insieme!
- ...ehhhh! ...allora non si faceva mica così! Io ho detto a suo cugino che lei mi piaceva e di chiederle se anche lei mi voleva ...ma il cugino mi ha detto che lei non mi voleva...
- ...ma poi ha cambiato idea...
- No, no ...quello stronzo del cugino non le aveva mica detto niente a lei! ...Anna, la gente è cattiva!
- ...vabbè, tanto vi siete sposati nonostante il cugino stronzo ...ma dove vi siete sposati? ...e quando?
- A San Teodoro ...quando non mi ricordo ...l'anno era il '46, ma il mese non me lo ricordo ...forse a maggio ..mah ...però pioveva quel giorno, non forte, una pioggia leggera ma continua ...ed alla Marianna si è sciolto il vestito...
- ...slacciato?
- No, no ...proprio SCIOLTO ...era di carta...
- ...di CARTA? ...come di carta?
- Si, di carta ...non proprio carta di giornale ...era stoffa, ma era "stoffa autarchica".
- ...eh?
- Si: "stoffa autarchica"! E' che non c'era stoffa normale per via della guerra ...o magari c'era ma noi non si aveva mica i soldi per comprarla la stoffa buona e allora per farle il vestito la mamma le aveva comprato la "stoffa autarchica" ...praticamente la trama era in cotone, SCADENTE, l'ordito era un filato ancora più scadente, fatto con fibre della carta... ed infatti con la pioggia il vestito si è ridotto in brandelli...
- ...mai sentita 'sta "stoffa autarchica"...
- ...ma a vedersi non era mica brutta la stoffa, il vestito infatti era bello ...da asciutto ...eh, era brava la su' mamma ...la Marianna sembrava una principessa!
- E anche il suo vestito era di "stoffa autarchica"
- No, io avevo la divisa!
- Si è sposato "in alta uniforme"!;D
- No, non si vedeva più che era una divisa, la mamma della Marianna gli aveva tolto le tasche, l'aveva tinto di nero ...te l'ho detto che era brava ...ero molto elegante...
- ...chissà che belli che eravate! ...quanti anni avevate?
- Io 25 e la Marianna 19...
Antonio era mio suocero, è mancato alla fine di febbraio.
Negli ultimi mesi stava molto male. Spesso, quando andavamo a trovarlo, lo trovavamo debolissimo, pallido, col tubicino dell'ossigeno sotto al naso...
A vederlo, si strigeva il cuore ...ma noi conoscevamo il trucco per farlo stare (un pochino) meglio: farlo raccontare.
Cominciava con voce debole, poi la schiariva ed improvvisamente si rianimava, riprendeva colore, parlava via via con meno affanno finché il tubicino dell'ossigeno finiva per spostarlo sulla fronte "alta";) ("...Antonio, che fa? ...si ossigena i capelli?"), perché nel parlare gli faceva il solletico al naso.
"Anna, ti racconto un fatto..." e via con ricordi della sua infanzia o della giovinezza, alcuni già sentiti mille volte (ed ogni volta ascoltati simulando stupore finale;) ), altri nuovi e sorprendenti...
Perché se da un lato facevo tante domande proprio per spronarlo a parlare, dall'altro sentirlo raccontare era un vero piacere...
Era un testimone diretto di un mondo che davvero sembra lontano secoli dall'Italia di oggi. Lui era lì, davanti a me, come una specie di macchina del tempo interattiva a mia disposizione, bastava chiedere una precisazione per svoltare, prendere una direzione nuova e "vedere" cose inaspettate...
- ...ma in chiesa come siete andati?
- ...in carrozza! ...ahahah ...scherzo! ...a piedi, come vuoi che ci andassimo?
- Tutti assieme?
- "Tutti" ...io, la Marianna ...e un cane!
- ...ma quanta strada avete fatto?
- ...non molta ...non saranno stati neanche 20 chilometri...
- 20 chilometri?!? Avete fatto 20 chilometri a P I E D I?!? ...ci credo che il vestito di carta si è sciolto dopo 20 chilometri sotto la pioggia!
- ...già, la sua mamma ci è venuta incontro con una coperta per coprirla, quando l'ha vista arrivare...
- ...ma voi ridevate?
- Di cosa?
- ...del vestito che si scioglieva.
- ...e cosa c'era da ridere? Anzi, com'era arrabbiata la Marianna: il suo vestito da sposa non era durato neanche un giorno!
Quante cose mi sono rimaste da chiedergli ...chissà quante meraviglie nascoste nei suoi racconti mi sono persa per sempre per non aver fatto la domanda giusta..
Già, perchè nei racconti di Antonio si trovavano sempre delle perle nascoste...
Come quando mi ha raccontato del suo compagno d'armi...
- ...ci volevamo un bene! ...eravamo come fratelli! ..come mi piacerebbe rivederlo!
- ...ma era sardo?
- Si, di Guspini.
- Allora lo potrebbe andare a cercare...
- ...eh! ...chissà quanti "Sanna" ci sono a Guspini!
- ...in effetti, come cognome è molto diffuso:/ ...però magari cercando nell'elenco telefonico ...con lo stesso nome e cognome non ce ne saranno 3000 a Guspini! Come si chiamava il suo amico di nome?
- Diofèbo.
- ...comee?!?
- Diofèbo.
- ...ahahah...
- ...eh, si chiamava così, perché ridi?
- Antonio, ma allora è facilissimo! ...non so quanti "Diofèbi" ci siano al mondo, ma a Guspini di "Diofèbo Sanna" non credo proprio che ce ne siano altri!
...ed infatti, ho aperto l'elenco telefonico ed eccolo là, solo soletto, il "nostro" Diofèbo Sanna.
Non ho assistito alla telefonata perché dovevo ripartire, ma al successivo incontro è stata la prima cosa che gli ho chiesto, anche se si vedeva che Antonio era deluso:
- ...allora? ...come è andata con Diofèbo?
- ...ah, no ...non era lui...
- ...come no?!? ...non mi dica che a Guspini ci sono DUE "Diofèbo Sanna"! Quello con cui ha parlato era giovane? Magari era il nipote al quale hanno dato il nome del nonno...
- ...no, no, non era giovane, era anziano ...mi ha risposto una donna che lo guarda ...QUESTO Diofèbo é cieco, il MIO non era cieco..
- Antonio, sono passati più di 50 anni, magari è diventato cieco DOPO!
- ...non lo so ...comunque non è lui ...gli ho anche detto il mio nome ...dice che non si ricorda di me :/
- ...
- ... se era lui si ricordava di me, no?
- ...certo che si ricordava ...ha ragione lei: di sicuro questo è un altro Diofèbo...
@nn@
RispondiEliminache tristezza! ma che bella la storia di antonio e marianna!
ti abbraccio...
Che post bellissimo. Oggi viviamo senza renderci conto delle difficoltà che i nostri nonni hanno dovuto vivere. Mi hai fatto tornare in mente quando ero piccola....purtroppo non ho potuto conoscere i miei nonni ma mi piaceva tanto sentire le mie nonne quando raccontavano le loro vicissitudini giovanili. Erano un po' come quella del signor Antonio.
RispondiEliminami hai fatto piangere :-(
RispondiElimina:X
RispondiEliminaBello! Non so cosa darei per riascoltare i racconti di mio nonno... purtroppo se ne è andato troppo presto
RispondiEliminaHo letto tutto d'un fiato.
RispondiEliminaHo goduto poco dei racconti dei miei nonni, peccato...
...opss, mi rendo conto adesso che, a parte Aitina e Luxus, alle quali ho parlato tanto di lui, gli altri non possono sapere che Antonio era mio suocero...
RispondiElimina...vado ad integrare il post:)
Ho la fortuna di avere ancora mia nonna materna in vita e di racconti della sua infanzia non mi stancherei mai di ascoltarli...è come dici te, sembra di avere a disposizione una "macchina del tempo"... un post bellissimo e dolcissimo. Ciao. Annalisa
RispondiEliminaBentornata!Ho letto questo post con qualche lacrimuccia negli occhi....
RispondiEliminaUn bacione.
Bellissimo, triste e allegro allo stesso tempo Anna.
RispondiEliminaUn Abbraccio a tutti e due, Mauro e Grazia
Bellissimo ricordo, un abbraccio a te e a tuo marito.
RispondiEliminaGuarda te, è da quando ti leggo che mi fai morir dal ridere e oggi mi hai fatta piangere...
RispondiEliminaAbbraccio.
Continui con questo diario a quattro mani, vero?
RispondiEliminaE` meglio di un libro di storia, più umano!
Grazie!
vi ringrazio tutti ...sono contenta che abbiate trovato questo post triste e allegro allo stesso tempo, perché è esattamente come mi sento io quando ripenso a lui: sono triste perché mi manca, ma ne rivedo le espressioni simpatiche con cui sottolineava i suoi racconti e non riesco a non sorridere:)
RispondiEliminaPS: grazie Mauro, un abbraccio a te e Grazia:*
Bentornata, cara @nn@ che con i tuoi post arrivi dritta al cuore. E' triste la storia che racconti, ma la tristezza si sfuma nella felicita' di poter leggerti ancora. Wella
RispondiEliminaAnna grazie di questo bellissimo post. Mi hai fatto ritornare bambina, quando ascoltavo la vita di mio nonno.
RispondiEliminaUn grande abbraccio,
Ila
ho riso (tantissimo) e ho pianto (un poco) a leggere il tuo racconto. la verità è che leggevo "sentendo le voci" ... la tua che chiedeva e la sua che raccontava ... che anche se non l'ho mai sentita, gli ho dato l'intonazione di Michele.
RispondiEliminabaci cara ... scrivi presto - Pangi -
@nn@, ma lo sai che la notte prima di addormentarmi mi capita di pensare a Marianna e Antonio, ai 20 km di strada e al vestitino di stoffa cosi delicata come quello di Pinocchio. E' dolcissima questa storia, ancor piu' della storia di Pinocchio , perche' e' vera. Ti giuro mi fa tanta tenerezza questa coppia. E mi capita di pensare anche alla simpatica Irene. Un saluto. Wella
RispondiEliminaScusa @nn@ ho un'altra curiosita': ma quella chiesetta cosi bella, dove si trova? E' la chiesa dove Marianna e Antonio si sono sposati? E' una bella foto, con una luce interessante filtrata dalle nuvole grigie. Wella
RispondiEliminaGrazie Wella... ti regalo un dettaglio aggiuntivo ;) Antonio mi ha detto che quando il prete ha visto che pioveva, per far passare un po' di tempo nell'attesa (rivelatasi inutile) che spiovesse, ha offerto ai novelli sposi "la colazione": una tazza di caffelatte a testa ...pensa che aria affamata dovevano avere i due sposini ...anche a me pensare a loro due in "ghingheri" fa una gran tenerezza ;)
RispondiEliminaPS: la chiesa è quella di Sedilo ...il giorno dopo il funerale, io e Michele siamo andati (in macchina ;D ) dalla frazione dove abitavano Antonio e Marianna a S.Teodoro per verificare il percorso (ed abbiamo verificato che erano effettivamente quasi 20 km di strada), volevo fotografare la chiesa, ma è stata ORRENDAMENTE "modernizzata", quindi ho lasciato perdere.
Rientrando a Cagliari però abbiamo fatto una deviazione per Sedilo ed ho visto questa chiesetta ...il cielo era cupo e minacciava pioggia, non ho resistito: ho fatto questa fotografia pensando che fosse perfetta per illustrare questo post :)
Si, e' perfetta. Ma quando torni? Mi piace troppo leggerti. :X Wella
RispondiElimina... Chissà perchè un bel pezzo di questa storia già la conoscevo, ma è stato fantastico leggere queste righe, che sinceramente speravo non finissero mai. Beh, oltre che ai complimenti, aggiungo che manca molto anche a me il Nonno... Che storia ! un Gran pezzo di Storia ! Almeno qualcosa ho mantenuto, il bel nome della Sposa Bagnata lo conservo io...stretto stretto !
RispondiEliminaBaci !
Marianna
Marianna! ...anche a me manca molto tuo nonno, le nostre lunghe chiacchierate sulla sua giovinezza e ...quelle su Berlusconi! ..ahah ...che ridere i suoi commenti, così poco ..."politicamente corretti"!;D
RispondiEliminaun abbraccio!:*
Quando torni? Wella
RispondiElimina