Ho postato “la pandoreide” su Cookaround più o meno un anno fa, racconta la tragicomica realizzazione del mio primo (ed ultimo) pandoro ...mi ero lasciata contagiare dall’entusiasmante sequela di trionfi in questa materia sul forum: venivano postati pandori “home made” davvero spettacolari, proprio uguali uguali a quelli che si comprano al supermercato ...talvolta COSÌ uguali da destare qualche sospetto (...evidentemente l’invidia ed il sospetto sono 2 facce della stessa medaglia...). Mi sembra doveroso riportare qui la descrizione di questa mia impresa perchè mi descrive benissimo. Se quello che ho già scritto o lo stesso sottotitolo del blog non lo chiarissero abbastanza, lo ribadisco: sono una “cuoca” goffa! Niente a che vedere con l’immagine che si può avere (o almeno che IO avrei) di una persona che ha l’ardire di aprire un blog di cucina: ci si potrebbe aspettare una persona sicura di se e di quello che otterrà quando si mette ai fornelli. Io non sono affatto così, non so mai bene se quello che mi accingo a preparare sarà all’altezza delle aspettative e degli sforzi, mi cimento con l’entusiasmo dell’incoscienza e poi ...sono tremendamente distratta: più di una volta un'avvincente conversazione telefonica o una puntata inspiegabilmente inedita della "signora in giallo" hanno (letteralmente) mandato in fumo i miei sforzi e può capitare che gli amici invitati in pompa magna si ritrovino a mangiare una pizza da asporto immersi in una sospetta nebbiolina dall’inequivocabile odore di arrosto bruciato...
...cose che capitano! ...a me:-\
...cose che capitano! ...a me:-\
LA PANDOREIDE
...ovvero l’epico tentativo di fare un pandoro ...avvenuto in realtà prima di capodanno, ma non ho avuto il tempo di raccontarvi quest’odissea sino ad ora ...beccatevi la cronaca ...differita!
Capitolo 1°: il 1° giorno (..si, si ...non stupitevi...)
Mi alzo di buonora (...buon’ora? bho!) ...insomma, mi alzo PRESTO (...verso le 9) e vado subito in cucina con l’idea di cominciare presto e finire presto (ricordate la pubblicità con la signora Luisa? che cominciava presto, finiva presto ...e di solito non puliva ...no, non lo dico ...in un forum di cucina è meglio non parlare di queste cose...).
Il burro è già fuori dal frigo da un’ora (ci ha pensato mio marito, che si alza sempre di buon...quella roba lì...), io rileggo per l’ennesima volta la ricetta di Marble che ho stampato e... DUBBIO! tra gli ingredienti totali Marble parla di 4 uova, ma poi nel lievitino dice di mettere “1 tuorlo” ...e l’albume? scorro il resto della ricetta alla ricerca dell’albume scomparso, ma ...niente! ..1 uovo ...2 uova, totale: 1 tuorlo + 3 uova ...di albumi “sciolti” manco l’ombra... che faccio? ‘sto albume non va usato o il “tuorlo” è un refuso per “uovo”. chiamo Nani, che il pandoro l’ha fatto, ma ...non si ricorda ...guardo sul forum, nel thread di Marble nessuno le chiede notizie dell’albume ...guardo la ricetta di Aidil, versione per il bimby della ricetta di Marble, ci sono le stesse 4 uova iniziali e poi la stessa sparizione di 1 albume ...e anche lì nessuno pone domande al riguardo (...penserete che SOLO IO mi creo dei problemi inesistenti ...è vero!)... è passata un'ora ...decido di fregarmene di ‘sto albume solitario ed andare avanti ...peso gli ingredienti (...ho letto lamentele sul forum riguardo al fatto che il risultato finale è poco dolce, quindi decido di mettere 50 gr di zucchero in più ...ritenendo che il MIO pandoro sarà una delle tappe finali verso il raggiungimento del “Pandoro Perfetto”) ...prendo il panetto di lievito dal frigo e ...SORPRESA! è ammuffito! faccio mentalmente il calcolo di quando l’ho comprato ...non mi viene in mente (...Nani è stata qui ...la sua svampitaggine ci mette un po’ ad “evaporare”) ...stavolta non perdo tempo: butto il panetto traditore e ne vado a prendere uno in freezer evitando di star lì a pormi inutili domande su quanto tempo ci avrà passato là dentro, al freddo e al gelo ...faccio il lievitino e metto in luogo tiepido, incrocio le dita (nella ricetta questo passaggio delle dita incrociate non c’è ...è una mia innovazione!) e aspetto. un’ora dopo, con aria indifferente, guardo la ciotola ...ribolle! (=lievita che è un piacere) ...ringrazio mentalmente l’inventore del freezer e procedo al 1° impasto... squilla il telefono: è la mia amica Eva (Evita!), tornata da Londra dove vive da qualche anno, che mi chiede quando possiamo vederci per una chiacchierata ...con annessa cioccolata calda ...sincronizziamo gli impegni e decidiamo per il 2 ...nel frattempo, io, ritenendo che la capacità di Nani di fare 10 cose contemporaneamente non sia ancora evaporata da casa mia, al pari della sua svampitaggine, con una mano tengo il telefono e con 1 neurone mi accordo con Evita, con l’altra mano e l’altro neurone residuo procedo all’impasto... quando finisco la telefonata, mi concentro sull’impasto con entrambe le mani, ma evidentemente uno dei 2 neuroni è rimasto a pensare ai fatti suoi ...perché ad impasto finito e messo a lievitare mi sono accorta di non averci messo lo zucchero!!!! acc... “sarà una cosa grave?” mi chiedo... “no” mi rispondo “lo aggiungerò al 2° impasto” e così faccio, solo che, non so se per via dello zucchero in più, il 2° impasto è collosissimo ...altro che sbatterlo sulla spianatoia... se lo lanciassi sul soffitto si incollerebbe come una plafoniera! lo “scollo” in qualche modo dalle dita e metto tutto nell’impastatrice ...ma la situazione non accenna a migliorare... il recipiente è “foderato” di impasto! lo “ammasso” col cucchiaio e lo metto in una ciotola a lievitare e poi in frigo, ma dopo un’ora al tatto non mi sembra una materia che si possa stendere sulla spianatoia ...a meno di non usare una spatola... cospargo ABBONDANTEMENTE il piano di farina, ci faccio cadere in qualche modo ‘sta colla, ricopro con altra GENEROSA farina e appiattisco un po’ col matterello... metto sull’”altipiano” il burro tagliato a fettine (...ma quanto freddo ci sarà a dicembre? il burro stava fuori da ore ed ore ed era ancora bello compatto! mah...), richiudo malamente, faccio una sfogliatura e metto in frigo ...procedo così per le altre 2 sfogliature richieste, ma il burro è ancora praticamente com’era quando ho fatto la 1ª sfogliatura... decido di proseguire con le sfogliature ...ad oltranza e ne perdo il conto ...mi sa che ne ho fatto 7-8 prima di ottenere qualcosa che assomigliasse alla foto dell’impasto di Marble dopo la 3° riposo... si è fatto tardi ...sono stanca e decido di mettere l’impasto nello stampo unto (non troppo ...visto le lamentele sul forum riguardo al sapore troppo forte di burro sulla superficie) e di fargli passare una notte al fresco (frigo ...non galera ..anche se se la sarebbe meritata un po’ di gattabuia!). in qualche post avevo letto di qualcuno che l’aveva lasciato in frigo a lievitare tutta la notte ed il giorno dopo lo aveva ritrovato lievitato al punto giusto ed avevo deciso che questo sarebbe stato anche il mio destino....
Capitolo 2°: il 2° giorno
Mio marito si alza (di buon’ora...) sento che apre la porta di cucina... mi aspetto di sentirlo gridare “ehi...qualcosa mi impedisce di aprire la porta di cucina!” “è la STREPITOSA lievitazione del mio pandoro” l’avrei tranquillizzato io ...invece, niente grida ...”forse quando aprirà il frigo” penso... cigolio della portina del frigo, urla zero... “com’è il pandoro?” urlo io... “ora guardo” dice lui (“brutto segno” penso io “..se deve guardare DENTRO!”) “UN PO’ è cresciuto...” mi dice “UN PO’ ...come UN PO’?” ...mi alzo e vado a vedere il galeotto (cioè il pandoro che è stato al fresco ...non mio marito ...lui ha la fedina penale pulita ...mi risulta) ...macchè un po’... non è cresciuto PER NIENTE ..è sempre lì, raggomitolato sul fondo dello stampo... sono indecisa tra il forno e la spazzatura, poi decido di dargli un’altra possibilità ...accendo il forno per 1 minuto e ce lo metto dentro ...sarà intirizzito... con un po’ di tepore...
per tutta la mattina non accenna a crescere ...poi un tiiiiiiiiiiiiiiimido accenno di lievitazione (aleluja!) ...vi risparmio tutta la cronaca del 2° giorno ...alle 11 di sera era ancora 2 dita sotto il bordo! lo lascio nel forno tutta la notte ...con l’abatjour (la lucina del forno) spenta! ...per punizione! “domani vedi di farti trovare con uno sbuffo come si deve” gli dico...
Capitolo 3°: il 3° giorno (...secondo le scritture)
Mio marito si alza (...sempre lui ...il mattiniero) ...niente urla ...mi alzo anch’io ...guardo il forno ...sembra la fotografia di com’era ieri ...identico! non un millimetro di più non uno di meno (fìuuuuuu ...durante la notte mi era venuto in mente che potesse afflosciarsi ...il bastardo)
accendo il forno a 170° e quando è caldo ci metto lo stampo ...e sto lì a controllare se per caso lievita ...in effetti cresce ..un po' ..se lo guardo ...di profilo intravedo la sommità del pandoro che spunta appena dallo stampo... è già qualcosa, ma le speranze di vedergli fare, almeno col calore del forno, uno sbuffo in grazia di dio naufragano... abbasso la temperatura a 160° ...passano i 20 minuti di cottura ...ne aspetto altri 5 ...nelle orecchie ho la voce di mia zia che da bambina mi diceva “MAI aprire il forno prima di mezzora!” ...”vabbè” mi dico “per 5 minuti...” apro il forno per verificare la cottura con lo stecchino e quello ...plofff ...si affloscia al centro “cretinooo, lo sbuffo lo dovevi fare in fuori ...non in dentro!!” gli dico ...nelle orecchie ho la voce di mia zia che mi dice “...eh!” che vuol dire “...te l’avevo detto!” ...per giunta lo stecchino viene fuori “foderato” di impasto ...per forza ...25 minuti a questa temperatura “latti latti” (=tiepidina, in sardo)... ovvio che non sarebbe stato cotto ...lo lascio cuocere altri 10 minuti ...poi altri 10 ...poi perdo il conto ...quando lo stecchino esce asciutto mi sa che è passata quasi un’ora!
Lascio sfreddare un po’ ...”così si sforma meglio” penso, nella mia ingenuità ...perchè dopo quello che mi ha fatto tribolare per prepararlo, chissà perchè mi aspettavo che fosse docile al momento di uscire dallo stampo ...invece ...dopo 3 giorni di permanenza là dentro evidentemente si era affezionato... infatti, quando ho girato lo stampo ...ne è venuto fuori ...metà! ...e così spaccato in 2 ha rivelato peraltro una “deliziosa” voragine interna!! ..il colore dell’interno poi ...non era mica chiaro chiaro come il tipico “Pandoro di Verona” ...parecchio più scuro ...un tipico “pandoro di ...Addis Abeba” ...comunque, l’ho ricomposto e “innevato” con lo zucchero per la foto di rito... eccolo qua in tutto il suo splendore...
vabbé ...è un po’ nanerottolo, ma tutto sommato l'esterno era passabile... la vera "magagna" era al centro...
(mio marito ha detto "bello! ...sembra fatto apposta! ...perchè non lo riempi di gelato? ", gli ho detto "ottima idea ...il gelato lo vai a comprare tu al supermercato? " e lui "...ma devo dire che quella tua idea col cioccolato mi sembra MOOOLTO più buona!")
...e questa era la parte che voleva più bene allo stampo che a me......insomma volevo fare “il pandoro delle sorelle SIMILI” ed invece ho fatto “una cosa SIMILE al pandoro” (mica tanto...) ...ma siccome a casa mia non si butta via nulla, soprattutto se ha dentro dello zucchero ...e se mi è costato 3 (TRE!!!) giorni di lavoro, l’ho presentato comunque come dolce “clou” del cenone ...con un piccolo “escamotage” che lo rendeva un po’ più presentabile: l’ho tagliato a fette e poi ogni fetta l’ho tagliata trasversalmente in fettine, ricavando tante piccole losanghe, alcune di queste losanghe le ho parzialmente immerse nel cioccolato bianco fuso, le altre nel cioccolato al latte... sarà che conosco i miei polli (in famiglia c’è un tasso di resistenza al cioccolato molto molto basso...), ma sono sparite anche le briciole!
PS: a voler vedere il bicchiere (un doppio whiskey ...per dimenticare!) mezzo pieno devo dire che il sapore era buono ...dolce il giusto e non troppo forte il gusto del burro sulla superficie (...già ...SOPRATTUTTO sulla superficie ...grrrrrrr)
...ovvero l’epico tentativo di fare un pandoro ...avvenuto in realtà prima di capodanno, ma non ho avuto il tempo di raccontarvi quest’odissea sino ad ora ...beccatevi la cronaca ...differita!
Capitolo 1°: il 1° giorno (..si, si ...non stupitevi...)
Mi alzo di buonora (...buon’ora? bho!) ...insomma, mi alzo PRESTO (...verso le 9) e vado subito in cucina con l’idea di cominciare presto e finire presto (ricordate la pubblicità con la signora Luisa? che cominciava presto, finiva presto ...e di solito non puliva ...no, non lo dico ...in un forum di cucina è meglio non parlare di queste cose...).
Il burro è già fuori dal frigo da un’ora (ci ha pensato mio marito, che si alza sempre di buon...quella roba lì...), io rileggo per l’ennesima volta la ricetta di Marble che ho stampato e... DUBBIO! tra gli ingredienti totali Marble parla di 4 uova, ma poi nel lievitino dice di mettere “1 tuorlo” ...e l’albume? scorro il resto della ricetta alla ricerca dell’albume scomparso, ma ...niente! ..1 uovo ...2 uova, totale: 1 tuorlo + 3 uova ...di albumi “sciolti” manco l’ombra... che faccio? ‘sto albume non va usato o il “tuorlo” è un refuso per “uovo”. chiamo Nani, che il pandoro l’ha fatto, ma ...non si ricorda ...guardo sul forum, nel thread di Marble nessuno le chiede notizie dell’albume ...guardo la ricetta di Aidil, versione per il bimby della ricetta di Marble, ci sono le stesse 4 uova iniziali e poi la stessa sparizione di 1 albume ...e anche lì nessuno pone domande al riguardo (...penserete che SOLO IO mi creo dei problemi inesistenti ...è vero!)... è passata un'ora ...decido di fregarmene di ‘sto albume solitario ed andare avanti ...peso gli ingredienti (...ho letto lamentele sul forum riguardo al fatto che il risultato finale è poco dolce, quindi decido di mettere 50 gr di zucchero in più ...ritenendo che il MIO pandoro sarà una delle tappe finali verso il raggiungimento del “Pandoro Perfetto”) ...prendo il panetto di lievito dal frigo e ...SORPRESA! è ammuffito! faccio mentalmente il calcolo di quando l’ho comprato ...non mi viene in mente (...Nani è stata qui ...la sua svampitaggine ci mette un po’ ad “evaporare”) ...stavolta non perdo tempo: butto il panetto traditore e ne vado a prendere uno in freezer evitando di star lì a pormi inutili domande su quanto tempo ci avrà passato là dentro, al freddo e al gelo ...faccio il lievitino e metto in luogo tiepido, incrocio le dita (nella ricetta questo passaggio delle dita incrociate non c’è ...è una mia innovazione!) e aspetto. un’ora dopo, con aria indifferente, guardo la ciotola ...ribolle! (=lievita che è un piacere) ...ringrazio mentalmente l’inventore del freezer e procedo al 1° impasto... squilla il telefono: è la mia amica Eva (Evita!), tornata da Londra dove vive da qualche anno, che mi chiede quando possiamo vederci per una chiacchierata ...con annessa cioccolata calda ...sincronizziamo gli impegni e decidiamo per il 2 ...nel frattempo, io, ritenendo che la capacità di Nani di fare 10 cose contemporaneamente non sia ancora evaporata da casa mia, al pari della sua svampitaggine, con una mano tengo il telefono e con 1 neurone mi accordo con Evita, con l’altra mano e l’altro neurone residuo procedo all’impasto... quando finisco la telefonata, mi concentro sull’impasto con entrambe le mani, ma evidentemente uno dei 2 neuroni è rimasto a pensare ai fatti suoi ...perché ad impasto finito e messo a lievitare mi sono accorta di non averci messo lo zucchero!!!! acc... “sarà una cosa grave?” mi chiedo... “no” mi rispondo “lo aggiungerò al 2° impasto” e così faccio, solo che, non so se per via dello zucchero in più, il 2° impasto è collosissimo ...altro che sbatterlo sulla spianatoia... se lo lanciassi sul soffitto si incollerebbe come una plafoniera! lo “scollo” in qualche modo dalle dita e metto tutto nell’impastatrice ...ma la situazione non accenna a migliorare... il recipiente è “foderato” di impasto! lo “ammasso” col cucchiaio e lo metto in una ciotola a lievitare e poi in frigo, ma dopo un’ora al tatto non mi sembra una materia che si possa stendere sulla spianatoia ...a meno di non usare una spatola... cospargo ABBONDANTEMENTE il piano di farina, ci faccio cadere in qualche modo ‘sta colla, ricopro con altra GENEROSA farina e appiattisco un po’ col matterello... metto sull’”altipiano” il burro tagliato a fettine (...ma quanto freddo ci sarà a dicembre? il burro stava fuori da ore ed ore ed era ancora bello compatto! mah...), richiudo malamente, faccio una sfogliatura e metto in frigo ...procedo così per le altre 2 sfogliature richieste, ma il burro è ancora praticamente com’era quando ho fatto la 1ª sfogliatura... decido di proseguire con le sfogliature ...ad oltranza e ne perdo il conto ...mi sa che ne ho fatto 7-8 prima di ottenere qualcosa che assomigliasse alla foto dell’impasto di Marble dopo la 3° riposo... si è fatto tardi ...sono stanca e decido di mettere l’impasto nello stampo unto (non troppo ...visto le lamentele sul forum riguardo al sapore troppo forte di burro sulla superficie) e di fargli passare una notte al fresco (frigo ...non galera ..anche se se la sarebbe meritata un po’ di gattabuia!). in qualche post avevo letto di qualcuno che l’aveva lasciato in frigo a lievitare tutta la notte ed il giorno dopo lo aveva ritrovato lievitato al punto giusto ed avevo deciso che questo sarebbe stato anche il mio destino....
Capitolo 2°: il 2° giorno
Mio marito si alza (di buon’ora...) sento che apre la porta di cucina... mi aspetto di sentirlo gridare “ehi...qualcosa mi impedisce di aprire la porta di cucina!” “è la STREPITOSA lievitazione del mio pandoro” l’avrei tranquillizzato io ...invece, niente grida ...”forse quando aprirà il frigo” penso... cigolio della portina del frigo, urla zero... “com’è il pandoro?” urlo io... “ora guardo” dice lui (“brutto segno” penso io “..se deve guardare DENTRO!”) “UN PO’ è cresciuto...” mi dice “UN PO’ ...come UN PO’?” ...mi alzo e vado a vedere il galeotto (cioè il pandoro che è stato al fresco ...non mio marito ...lui ha la fedina penale pulita ...mi risulta) ...macchè un po’... non è cresciuto PER NIENTE ..è sempre lì, raggomitolato sul fondo dello stampo... sono indecisa tra il forno e la spazzatura, poi decido di dargli un’altra possibilità ...accendo il forno per 1 minuto e ce lo metto dentro ...sarà intirizzito... con un po’ di tepore...
per tutta la mattina non accenna a crescere ...poi un tiiiiiiiiiiiiiiimido accenno di lievitazione (aleluja!) ...vi risparmio tutta la cronaca del 2° giorno ...alle 11 di sera era ancora 2 dita sotto il bordo! lo lascio nel forno tutta la notte ...con l’abatjour (la lucina del forno) spenta! ...per punizione! “domani vedi di farti trovare con uno sbuffo come si deve” gli dico...
Capitolo 3°: il 3° giorno (...secondo le scritture)
Mio marito si alza (...sempre lui ...il mattiniero) ...niente urla ...mi alzo anch’io ...guardo il forno ...sembra la fotografia di com’era ieri ...identico! non un millimetro di più non uno di meno (fìuuuuuu ...durante la notte mi era venuto in mente che potesse afflosciarsi ...il bastardo)
accendo il forno a 170° e quando è caldo ci metto lo stampo ...e sto lì a controllare se per caso lievita ...in effetti cresce ..un po' ..se lo guardo ...di profilo intravedo la sommità del pandoro che spunta appena dallo stampo... è già qualcosa, ma le speranze di vedergli fare, almeno col calore del forno, uno sbuffo in grazia di dio naufragano... abbasso la temperatura a 160° ...passano i 20 minuti di cottura ...ne aspetto altri 5 ...nelle orecchie ho la voce di mia zia che da bambina mi diceva “MAI aprire il forno prima di mezzora!” ...”vabbè” mi dico “per 5 minuti...” apro il forno per verificare la cottura con lo stecchino e quello ...plofff ...si affloscia al centro “cretinooo, lo sbuffo lo dovevi fare in fuori ...non in dentro!!” gli dico ...nelle orecchie ho la voce di mia zia che mi dice “...eh!” che vuol dire “...te l’avevo detto!” ...per giunta lo stecchino viene fuori “foderato” di impasto ...per forza ...25 minuti a questa temperatura “latti latti” (=tiepidina, in sardo)... ovvio che non sarebbe stato cotto ...lo lascio cuocere altri 10 minuti ...poi altri 10 ...poi perdo il conto ...quando lo stecchino esce asciutto mi sa che è passata quasi un’ora!
Lascio sfreddare un po’ ...”così si sforma meglio” penso, nella mia ingenuità ...perchè dopo quello che mi ha fatto tribolare per prepararlo, chissà perchè mi aspettavo che fosse docile al momento di uscire dallo stampo ...invece ...dopo 3 giorni di permanenza là dentro evidentemente si era affezionato... infatti, quando ho girato lo stampo ...ne è venuto fuori ...metà! ...e così spaccato in 2 ha rivelato peraltro una “deliziosa” voragine interna!! ..il colore dell’interno poi ...non era mica chiaro chiaro come il tipico “Pandoro di Verona” ...parecchio più scuro ...un tipico “pandoro di ...Addis Abeba” ...comunque, l’ho ricomposto e “innevato” con lo zucchero per la foto di rito... eccolo qua in tutto il suo splendore...
vabbé ...è un po’ nanerottolo, ma tutto sommato l'esterno era passabile... la vera "magagna" era al centro...
(mio marito ha detto "bello! ...sembra fatto apposta! ...perchè non lo riempi di gelato? ", gli ho detto "ottima idea ...il gelato lo vai a comprare tu al supermercato? " e lui "...ma devo dire che quella tua idea col cioccolato mi sembra MOOOLTO più buona!")
...e questa era la parte che voleva più bene allo stampo che a me......insomma volevo fare “il pandoro delle sorelle SIMILI” ed invece ho fatto “una cosa SIMILE al pandoro” (mica tanto...) ...ma siccome a casa mia non si butta via nulla, soprattutto se ha dentro dello zucchero ...e se mi è costato 3 (TRE!!!) giorni di lavoro, l’ho presentato comunque come dolce “clou” del cenone ...con un piccolo “escamotage” che lo rendeva un po’ più presentabile: l’ho tagliato a fette e poi ogni fetta l’ho tagliata trasversalmente in fettine, ricavando tante piccole losanghe, alcune di queste losanghe le ho parzialmente immerse nel cioccolato bianco fuso, le altre nel cioccolato al latte... sarà che conosco i miei polli (in famiglia c’è un tasso di resistenza al cioccolato molto molto basso...), ma sono sparite anche le briciole!
PS: a voler vedere il bicchiere (un doppio whiskey ...per dimenticare!) mezzo pieno devo dire che il sapore era buono ...dolce il giusto e non troppo forte il gusto del burro sulla superficie (...già ...SOPRATTUTTO sulla superficie ...grrrrrrr)
Queste sono le caratteristiche del tuo segno rispondi per come sei tu
RispondiEliminaGiugno:
Guarda lontano con l'immaginazione pensa in grande.
Facilmente influenzata dalla gentilezza
Cortese e gentile nel parlare.
Ha idee.
Sensibile.
Mente attiva
Esitante, tende al ritardo
Sceglie e vuole sempre il meglio
Capricciosa.
Divertente e buffa.
Ama scherzare.
Portata per il dibattito.
Sognatrice.
Amichevole.
Facilmente feribile
Dimostra carattere
Tende a prendere raffreddori
Le piace vestirsi bene
Si annoia facilmente
Mostra raramente le emozioni
Ha bisogno di tempo per recuperare quando ferita
Fortemente consapevole
Esecutiva
Testarda
mi dispiace Anna ma se vuoi scrivimi sulla mail del blog che non penso di rientrare + di là :)))
grazie della traduzione Tatiana:-) ...alcune cose non mi somigliano, ma altre descrivono proprio me!;-))
RispondiElimina:-*
e ora all'opera:D
RispondiEliminaciao feda'....
RispondiEliminaciao tesora!:-****
RispondiEliminaSono sempre io, quella delle ebetonàe (cioè l'ebete? mumble...mumble...).
RispondiEliminaIo ho al mio attivo ben due pandori falliti prima di...fallire anche il terzo!!!
Il tuo invece tutto sommato (cioè se sommi i giorni, le ore, le uova e tutto il resto) direi che fa la sua porchissima figura.
Besos,
l'ebete :-)
...vorrai mica che ti chiami "quella delle ebetonàe"! ...fuori il nome;-) ...compro una vocale! A:-)
RispondiElimina...complimenti per la costanza ...io non voglio vedere più un pandoro a meno che non sia già bello incellophanato ed inscatolato! stesso dicasi per il panettone, impresa in cui non mi sono mai cimentata ma mi sa che è della stessa stoffa del pandoro:-/ ...in compenso, sarà stata l'ebrezza dell'aria primaverile, la scorsa pasqua ho fatto ben 2 colombe, che non è che mi abbiano dato molte più soddisfazioni... e con questo il discorso tra me ed i dolci tradizionali è chiuso!;-)
_ a _ _ a
RispondiElimina:-)))
PAOLA! (è giusto? ...in realtà un altro indizio l'avevo;-) nel tuo primo commento ti sei firmata "P." ...solo che non ero sicura fosse l'iniziale od uno "smile" che significava un qualche sberleffo... sono abbastanza tonta:-))))
RispondiElimina:-*
Io negli Stati Uniti e mia Mamma in Sardegna(che legge ma non lascia mai il segno! E` un ospite parecchio silenzioso)abbiamo riso a lacrime nel leggere il tuo resoconto sul pandoro. Ci ricordi tantissimo le nostre avventure in cucina!!!!
RispondiElimina...non dirmi che anche nel tuo passato c'è un "pandoro da dimenticare"? ...mentre lo mangiavamo e spiegavo che mi era costato 3 giorni di lavoro il commento dei miei parenti era "...ma non lo potevi semplicemente comprare? ...al carrefour li vendevano ad 1 euro!" ed io, con un tono da nonna papera, "...si, ma qui SO che ci sono ingredienti genuini!"
RispondiElimina...si, genuini e ...bastardi dentro!:(
un abbraccio a te ed alla mamma "silenziosa"!:*
leggendo hai fatto venire il dubbio anche a me di dove è finita la chiara.... ora vado a rileggermi la ricetta!!
RispondiEliminacomplimenti per il blog, mi piace da morire!!!
Anna Rita
Marbleeeeeeeee! (da pronunciarsi: Marbooooooooool;)) sono contenta che questo blog caotico ti piaccia! ...riguardo all'albume, se scopri che fine ha fatto fammelo sapere ...non si sa mai che mi ritorni la voglia di passare 3 giorni al capezzale di un impasto!;D
RispondiElimina:*
l'albume è davvero sparito!!! dovrò correggere gli ingredienti!!! ho ripescato pure il libro delle Simili per controllare....
RispondiEliminanon è il post giusto ma... buona pasqua!!!
baci
Marble, quindi la "sparizione" risale addirittura alle Simili? ...beh, se il "sacrificio" del mio pandoro sarà servito almeno a risolvere il mistero dell'albume scomparso, ne sarà valsa la pena!;)
RispondiElimina:*
=)) =)) =)) =)) qui in Trattoria abbiamo le lacrime agli occhi!!! Assomiglia alla nostra Panettorea ovvero come provare a fare il panettone in casa in soli 3 giorni e ottenere un mattoncino non lievitato carico carico di uvetta e canditi tutti vicini vicini compatti compatti =)) Pensi che se lo inzuppiamo nel cioccolato i tuoi parenti lo apprezzerebbero? Nel caso, mandami l'indirizzo che te lo spedisco, tanto più di così non può indurire!
RispondiEliminaCiaooo!
Aiuolik, tutta la mia solidarietà! SOLI =)) 3 giorni di fatica ed il costo di ingredienti genuini per ottenere commenti del tipo:
RispondiElimina- "beh, l'aspetto è davvero molto simile... il sapore ricorda un po' il Buondì Motta..." (che non vorrei sbagliare, ma mi sa che fosse l'UNICO dolce che a casa mia veniva snobbato :-/
- "...ma perché l'hai fatto tu? non sapevi che al carrefour li vendevano ad 1 euro? ed erano BUONISSIMI!" =((
Il pandoro "losangato" mi mancava: ma è un'idea! Brava comunque per la tenacia. Hai ragione: fare un pandoro non è impresa da poco, ma a me è riuscita al primo colpo (la fortuna del principiante?) ed era pure buono... comunque, diciamo che lo si fa per pura sfida, dato che ce ne sono di molto buoni in commercio.
RispondiEliminaBuone feste e a presto
Sabrine